Il produttore di componenti automobilistici Marelli manda fuori il 7,5% di tutti i suoi dipendenti, perché a causa dell’attuale carenza di (principalmente) chip per computer, nessun prodotto può essere consegnato. Marelli fornisce parti a quasi tutti i produttori di motori nel mondo, in particolare nei settori dei componenti elettronici per l’iniezione del carburante, sensori, illuminazione, azionamenti elettrici e centraline. Inoltre, il gruppo vende tutte le parti immaginabili per auto e moto; dalle pastiglie dei freni alle sospensioni e dai cruscotti ai cablaggi.
Come conseguenza indiretta della pandemia di coronavirus, c’è stata una carenza di molti tipi di parti, con ritardi nella produzione di chip e semiconduttori in particolare, perché a loro volta dipendono da materie prime che non sono disponibili, mentre l’intera catena di trasporto è stato anche scossa.
Nell’industria automobilistica, la carenza di chip è attualmente molto acuta e la produzione viene sempre più interrotta, ma anche la produzione di motocicli inizia a diventare problematica. Diverse case motociclistiche si aspettano quindi che la consegna di nuove moto nel 2022 possa diventare molto imprevedibile. Oltre alle moto complete, non è assolutamente garantita la consegna puntuale di articoli come pneumatici moto, caschi, abbigliamento e accessori. Vedremo dunque nelle prossime settimane come si evolverà questa situazione relativa alla famosa azienda che lo scorso anno è stata ceduta dal gruppo Fiat Chrysler Automobiles al fondo americano KKR e fusa con i giapponesi di Calsonic Kansei.
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