L’incontro tra la dirigenza di Stellantis e i sindacati italiani della scorsa settimana si è chiuso con le rassicurazioni da parte dell’azienda, che ha confermato gli obiettivi ed i progetti in via di sviluppo sottolineando di non voler ridurre le attività in Italia. Nonostante le rassicurazioni, molte sigle sindacali hanno evidenziato una certa preoccupazione in vista del futuro, anche considerando la difficile situazione internazionale.
In merito all’incontro tra Stellantis e sindacati, registriamo anche la diffusione di un comunicato da parte di USB. I sindacati di base hanno confermato la loro posizione dura nei confronti di Stellantis e delle altre sigle sindacali. Il punto di vista di USB è chiaro. Secondo quanto si legge nel comunicato, infatti, le rassicurazioni di Stellantis non sarebbero altro che una conferma di tagli futuri.
Ecco un estratto di quanto dichiarato da USB: “Il sindacalese utilizzato, per chi lo conosce, non lascia dubbi ad altre interpretazioni. Stellantis, secondo quanto scritto, ha dichiarato che “è in corso la realizzazione del precedente piano industriale”, tradotto significa che la società si prenderà e perderà altro tempo senza affrontare i problemi attuali.“
Anche in merito alle novità future, USB sottolinea: “(Stellantis) Ha poi continuato, affermando di “non avere intenzione di ridurre la capacità produttiva in Italia”, significa che continueranno a produrre auto in Italia, quelle previste nel precedente piano industriale, quello che ha generato un calo produttivo enorme“
Il punto più importante delle dichiarazioni dei rappresentanti di USB è quello dei tagli alle attività ed alla forza lavoro. Secondo quanto sottolineato dai sindacati base, infatti, nel prossimo futuro: “I tagli ci saranno e si faranno a Melfi come a Pomigliano, a Cassino come a Mirafiori e in tutti gli altri stabilimenti italiani, qualche fabbrica potrebbe essere addirittura chiusa se non si interverrà subito”.
Quali sono gli stabilimenti italiani di Stellantis più a rischio?
Al momento, buona parte degli stabilimenti di Stellantis in Italia è alle prese con tagli alla produzione e con il ricorso, costante, agli ammortizzatori sociali. Il target della piena occupazione previsto dal Piano Italia, anche per via della pandemia, è lontanissimo. Per un quadro preciso in merito alle singole situazioni degli stabilimenti italiani sarà necessario attendere il piano industriale di Stellantis che arriverà, probabilmente, a fine 2021 o al massimo ad inizio 2022.
Di certo, al momento, alcune situazioni sono particolarmente delicate. A Cassino, ad esempio, nonostante un netto taglio della forza lavoro negli ultimi anni la capacità produttiva utilizzata è inferiore al 20%. Il polo torinese, composto dagli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco, è alle prese con livelli produttivi bassi e un costante ricorso alla cassa integrazione. La 500 Elettrica, inoltre, viaggia ben al di sotto dei target produttivi.
A Melfi si ricorre alla cassa integrazione da febbraio e si è registrato un drastico calo della produzione dopo diversi mesi di lavoro costante. Ricordiamo, per altro, che a Melfi sono già arrivati gli investimenti del Piano Italia ancora da completare negli altri stabilimenti italiani. Ci sono poi i siti di produzione di motori, come Pratola Serra, che sono ancora in attesa di scoprire il loro futuro. Le situazioni da affrontare nei prossimi mesi per gli stabilimenti italiani del gruppo saranno diverse. Staremo a vedere quali saranno le decisioni di Stellantis.