Stellantis si prepara a tagliare 800 posti di lavoro nel torinese

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Di settimana in settimana diventa più chiaro il programma di tagli previsto da Stellantis in Italia. Il polo torinese del gruppo sembra essere l’area più colpita da questa politica di contenimento dei costi del gruppo che sta definendo un piano per uscite agevolate per parte dei suoi lavoratori con una serie di trattative con i sindacati di categoria.

Complessivamente si prevedono circa 800 uscite. Sono già stati siglati alcuni accordi tra Stellantis e sindacati in questi giorni. Per il prossimo futuro è prevista l’uscita incentivata per 160 addetti a Mirafiori ed altri 100 a Grugliasco. Nel corso dei prossimi giorni, però, verranno definiti ulteriori procedure per l’uscita agevolata per altri reparti di Mirafiori (meccaniche, presse e costruzione stampi).

Programmi simili anche alla Teksid di Carmagnola e alla ex Tea di Grugliasco. Agli enti centrali di Mirafiori, inoltre, è previsto un programma di uscite agevolate per 350 addetti a cui seguiranno circa 100 ingressi. Dal bilancio complessivo di questo programma di taglio, Stellantis prevede uscite per 800 lavoratori del polo torinese.

I nuovi accordi per il polo torinese seguono un accordo simile, per un totale di 100 uscite, a Termoli dove con la realizzazione della Gigafactory è ugualmente prevista una riduzione della forza lavoro, almeno per il periodo di transizione in vista della partenza delle attività del nuovo impianto.

Da notare, inoltre, che i tagli di Stellantis rendono ancora più pesante per Mirafiori la scelta del gruppo di non realizzare nel torinese la Gigafactory. Appare evidente oramai che siamo di fronte ad un massiccio programma di tagli che comporterà una netta riduzione della forza lavoro nei siti piemontesi.

Il commento dei sindacati sulle scelte di Stellantis

Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino, e Ugo Bolognesi, responsabile di Mirafiori per il sindacato, sottolineano “Stellantis sta replicando in Italia l’operazione che ha fatto in Germania quando Psa ha acquisito la Opel e ha tagliato un terzo dei posti di lavoro” Si tratta di un vero e proprio ridimensionamento per il polo industriale.

Continuano i rappresentanti Fiom: “Sono esodi incentivati, ma ciò non toglie che siamo di fronte alla perdita di ulteriori posti di lavoro. È come se chiudesse una fabbrica di medie dimensioni in un territorio che in questi anni ha solo visto cessazioni di attività e perdita occupazionale”

Come evitare un’ondata di licenziamenti

All’orizzonte c’è il rischio di una possibile ondata di licenziamenti. Secondo i rappresentanti Fiom sarà necessario avviare nuovi ammortizzatori sociali e contestualmente stabilire un nuovo piano d’azione in grado di garantire un progetto futuro al polo industriale che avrà bisogno di nuovi modelli e, più in generale, nuove missioni produttive con un potenziamento dei settori di innovazione e ricerca e sviluppo.

Sottolinea la Fiom: “non possiamo gestire questa fase solo con gli incentivi e la cassa integrazione, perché sarebbe semplicemente l’accompagnamento al declino“. Staremo a vedere come si evolverà la situazione nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo, appare evidente che è in corso un massiccio programma di ridimensionamento per lo stabilimento. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.

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