Mentre la proposta fusione tra PSA e Fiat Chrysler Automobiles (FCA) preoccupa per la dimensione della quota di mercato di cui Stellantis (nome della futura entità) trarrebbe vantaggio in Europa, i due giganti automobilistici lavorano alacemente alla fusione. L’azienda transalpina e il gruppo italo americano hanno fatto delle concessioni alla Commissione Europea nel tentativo di ottenere il via libera per il loro progetto di matrimonio. Sul sito dell’ente è indicato che le due case automobilistiche hanno presentato “rimedi”. Bruxelles non fornisce alcun dettaglio sulle concessioni offerte. A metà giugno Bruxelles aveva aperto un’indagine approfondita su questo progetto di fusione.
L’istituzione era preoccupata per l’elevata quota di mercato che il nuovo gruppo avrebbe mostrato nel segmento dei piccoli veicoli commerciali (meno di 3,5 tonnellate) in Europa. Il 17 giugno, è proprio in virtù di questo segmento, dove i due gruppi hanno “una posizione forte”, che la Commissione ha avviato un’indagine approfondita su questa fusione. La soluzione proposta dai due costruttori è quella di produrre veicoli utilitari nei loro stabilimenti (in questo caso quelli di PSA) apponendo il nome di un altro marchio (in questo caso Toyota). PSA produce già veicoli Toyota in due stabilimenti, quindi è relativamente facile per lei aumentare i volumi in questi siti.
Una seconda concessione è stata offerta dai due gruppi, sempre per i veicoli commerciali: è quella di aprire ai loro concorrenti le reti di riparatori autorizzati di Fiat e Peugeot. “Queste due concessioni abbassano notevolmente le barriere a un’estensione della concorrenza” in questo segmento, cosa che dovrebbe soddisfare la Commissione, ha affermato una delle tre fonti. Questo “dovrebbe dare il via libera dalla Commissione sulla concentrazione”, ha detto un altro.
Il mercato dei veicoli commerciali, modelli tecnicamente rudimentali ma venduti a buon prezzo, è molto redditizio in Europa. PSA ha pesato nel 2019 più di un quarto di questo mercato nel continente. Il gruppo Fiat aggiunge un ulteriore 9%. Il nuovo gruppo accumulerebbe quindi più del 34% della quota di mercato, ovvero il doppio del numero 2, Renault, che si attesta al 16,4%.
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