Melfi: le proteste dei sindacati dopo le decisioni di Stellantis

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Continua il momento difficile dello stabilimento Stellantis di Melfi. Il sito lucano, fino a pochi mesi fa punto di riferimento della produzione auto in Italia, deve fare i conti con la “crisi dei chip” e con un drastico calo delle attività produttive registrare nel corso del 2021, anno che, stando alle promesse di FCA di fine 2020, avrebbe dovuto portare un’ulteriore salita produttiva a Melfi.

Attualmente, lo stabilimento è fermo da fine aprile. La produzione riprenderà solo la prossima settimana ma la cassa integrazione continuerà almeno fino alla fine del mese di maggio anche se c’è il rischio concreto che nelle prossime settimane arrivi un’ulteriore proroga del provvedimento per tutto il mese di giugno. Ricordiamo che Stellantis ha iniziato a ricorrere sistematicamente alla cassa integrazione per Melfi da febbraio con continue proroghe fino a fine maggio (per ora).

I sindacati di Melfi contro Stellantis

Sulla delicata situazione di Melfi arriva oggi un duro comunicato dei sindacati Fim, Uilm e Fismic. In una nota, i rappresentanti dei lavoratori sottolineano: “Purtroppo in queste settimane, nonostante il massimo impegno sindacale, Stellantis ha continuato a razionalizzare, a ottimizzare e infine a efficientare e ciò sta determinando il peggioramento delle condizioni lavorative all’interno dello stabilimento”

La scelta del nuovo ricorso alla cassa integrazione per il mese di maggio e le sue modalità non è stata accolta in modo positivo dai rappresentanti dei lavoratori. Continua la nota: “l’ultima beffa è stata la comunicazione relativa alla cassa integrazione del mese di maggio che non solo riduce ulteriormente le giornate lavorative ma la stessa per scelta aziendale – da noi contestata – è stata distribuita solo sul turno notturno e ciò è inaccettabile perché davvero mortifica il valore del lavoro”.

I sindacati, nel ricordare l’incontro in programma con l’azienda a maggio, chiede a Stellantis di fare “un vero passo indietro altrimenti nelle prossime ore il sindacato lucano farà un passo in avanti mettendo in campo ogni azione sindacale necessaria per gridare al mondo intero che Melfi c’è e che i lavoratori di Melfi vanno rispettati”.

Il futuro di Melfi tra crisi dei chip e nuovi progetti

La crisi dello stabilimento di Melfi potrebbe continuare. Secondo quanto rivelato da Stellantis, la crisi dei chip peggiorerà in questo trimestre e si stabilizzerà nel prossimo. Un primo segnale di ripresa arriverà soltanto sul finire dell’anno. L’azienda potrebbe, quindi, continuare a ricorrere alla cassa integrazione per lo stabilimento di Melfi in misura considerevole nel corso del prossimo futuro.

Il progetto di crescita della produzione, con il ritorno al lavoro di tutti i 7 mila addetti dello stabilimento, al momento è in standby. Per ora, non ci sarebbero piani concreti per un’inversione di tendenza da parte di Stellantis. La crisi dei chip e le difficoltà dei modelli prodotti a Melfi in Europa (Compass, Renegade e 500X) dovrebbero continuare nelle prossime settimane.

Restano da valutare e, di certo, saranno oggetto del colloquio tra sindacati e azienda quelli che saranno i progetti futuri di Melfi. Il sito lucano ha ricevuto quasi tutti gli investimenti previsti dal Piano Italia di FCA (mancano le versioni mild hybrid dei tre modelli che dovrebbero arrivare nei prossimi mesi). E’ però giunto il momento il guardare avanti. In attesa del nuovo piano industriale, infatti, sarà necessario capire quali saranno i progetti che Stellantis vorrà avviare a Melfi nel corso del prossimo futuro.

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