L’ Italia ha approvato un decreto che prevede un prestito garantito dallo stato di 6,3 miliardi di euro per la filiale italiana di Fiat Chrysler (FCA), che costituirebbe come aiuto di Stato il più importante fino ad oggi per una delle case automobilistiche europee colpite duramente dalla crisi legata al nuovo coronavirus. Secondo i soliti bene informati la Corte dei conti italiana ha convalidato questo decreto già ratificato dal Ministero dell’Economia. Si tratta dunque dell’ultimo passo nel lungo e controverso processo di autorizzazione del prestito.
La Corte dei conti italiana ha approvato il prestito statale di 6,3 miliardi di euro a Fiat Chrysler Automobiles
La filiale italiana di Fiat Chrysler Automobiles ha utilizzato il meccanismo di finanziamento di emergenza messo in atto dalle autorità italiane per richiedere questo prestito triennale garantito dallo Stato, al fine di sostenere le sue attività in Italia e l’intero settore automobilistico Italiano – circa 10.000 aziende – per superare le difficoltà derivanti dalla crisi sanitaria. Il prestito sarà distribuito dalla principale banca al dettaglio italiana, Intesa Sanpaolo, che lo ha già autorizzato in attesa della convalida delle garanzie governative, che copriranno l’80% dell’importo, tramite l’agenzia di credito all’esportazione SACE.
La richiesta della casa automobilistica di aiuti di Stato ha suscitato polemiche in quanto si discute di una fusione con il suo concorrente francese PSA e la holding Fiat Chrysler Automobiles NV è registrata nei Paesi Bassi. Non è immediatamente chiaro se le autorità italiane abbiano applicato condizioni a questo prestito o in che misura ciò possa influire sul pagamento di un dividendo eccezionale di 5,5 miliardi di euro che Fiat Chrysler intende fare prima dell’avvio effettivo della fusione con PSA. Il titolo di FCA ha ceduto l’1,4% a mezzogiorno, in linea con la Borsa di Milano che è scesa dell’1,3% allo stesso tempo.
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