Nel corso della giornata di oggi, 13 settembre, la produzione dei modelli Alfa Romeo nello stabilimento di Cassino è stata fermata. Ancora una volta, quindi, le linee su cui vengono realizzate Giulia e Stelvio non sono entrate in azione, causando un ulteriore taglio alle attività produttive previste per i modelli della casa italiana. Questa volta, però, la crisi di vendite dei due modelli di segmento D non ha nulla a che fare con lo stop.
A causare la nuova fermata produttiva per i modelli Alfa Romeo a Cassino è stata la crisi dei chip. Anche lo stabilimento laziale e i due modelli di Alfa Romeo devono fare i conti con la carenza di semiconduttori che sta causando un rallentamento generale delle attività produttive in Italia ed in Europa. Diversi stabilimenti di Stellantis sono costretti allo stop a causa dell’emergenza.
Per Alfa Romeo e Cassino si tratta del secondo stop nel giro di poche settimane. Prima della pausa estiva, il sito laziale e i due modelli della casa italiana non erano stati colpiti dall’emergenza legata alle forniture di semiconduttori (anche per via dei bassi volumi produttivi). La situazione sta però peggiorando e anche Cassino deve ora fare i conti con l’emergenza.
Ricordiamo che, dopo la fine della produzione della Giulietta, a Cassino si lavora a ritmo ridottissimo con un turno di lavoro giornaliero ed il ricorso agli ammortizzatori sociali, con chiusura dello stabilimento, per almeno un terzo dei giorni lavorativi ogni mese. La situazione è già molto difficile e la crisi dei chip potrebbe peggiorarla.
Anche l’indotto dello stabilimento è in forte crisi. L’emergenza in corso potrebbe causare danni ulteriori.
Ulteriori tagli in arrivo per la produzione Alfa Romeo?
La crisi dei chip è destinata a diventare un elemento centrale delle attività produttive in Italia. Anche nel corso del prossimo futuro, infatti, gli stabilimenti di Stellantis saranno costretti a fare i conti con le carenze di semiconduttori. Tali carenze potrebbero essere particolarmente frequenti nelle prossime settimane anche se il gruppo ha confermato di attendersi un miglioramento dal quarto trimestre dell’anno.
Bisogna sottolineare, in ogni caso, che la crisi è destinata a continuare anche nel 2022. Stellantis sta cercando di trovare una soluzione che possa assicurare le attività produttive negli stabilimenti nel lungo periodo. Al momento, però, tale soluzione non sembra ancora essere stata trovata. Ulteriori dettagli arriveranno di certo nelle prossime settimane.
È chiaro, in ogni caso, che Alfa Romeo dovrebbe prestare fare nuovamente i conti con stop produttivi. Tra crisi dei chip e vendite limitate, infatti, la casa italiana continua a viaggiare su volumi produttivi molto contenuti. Per un rilancio sarà necessario attendere il debutto dell’Alfa Romeo Tonale, atteso al debutto nel 2022.
Per quanto riguarda Cassino, invece, una ripresa dovrebbe arrivare soltanto sul finire del 2021 con l’atteso debutto del Maserati Grecale. Da segnalare, in ogni caso, che anche il Grecale potrebbe registrare una partenza lenta per la produzione a causa dei problemi con le forniture. Di certo ne sapremo di più nel corso delle prossime settimane.