Vettel: “Il ritmo di qualifica ha mascherato le debolezze in gara”

Vettel: "Il ritmo di qualifica ha mascherato le debolezze in gara"
Vettel: “Il ritmo di qualifica ha mascherato le debolezze in gara”

Sebastian Vettel crede che lo scintillante ritmo ad un giro, tipico della qualifica, della Ferrari abbia mascherato le sue debolezze prestazionali su tutta la distanza di gara durante i recenti weekend del Gran Premio di Formula 1. La Ferrari ha rivendicato le ultime sei pole position in un periodo di rinascita durante la pausa estiva, sebbene sia riuscita a convertirne solo tre in vittorie a Spa, in Italia e a Singapore. Al Gran Premio del Messico scorso fine settimana, Vettel non è stato in grado di raggiungere e superare Lewis Hamilton nelle fasi finali della gara, nonostante avesse pneumatici molto più freschi nel secondo stint. Il tedesco ritiene che la Mercedes rimanga il punto di riferimento in termini di prestazioni di gara.

Le parole di Sebastian Vettel

Penso che in termini di ritmo di gara sia abbastanza chiaro“, ha detto Vettel quando si è rivolto ai media in vista del Gran Premio degli Stati Uniti di questo fine settimana ad Austin. “Nelle qualifiche ci troviamo in una buona posizione. Ovviamente nell’ultima gara Max è stato in pole con un gran distacco, ma nel complesso ancora una volta stavamo combattendo più o meno per la prima fila. In gara ammettiamo di tornare un po’ indietro e non possiamo confermare quel forte ritmo da qualifica su un’intera distanza di gara. C’è ancora del lavoro da fare con le debolezze che abbiamo dovuto affrontare tutto l’anno. Penso che abbiamo colmato il gap ma nelle gare c’è ancora un po’ di differenza. Abbiamo colmato completamente il divario? Io non la penso così. Penso che in qualifica sappiamo di essere molto forti e penso che il nuovo pneumatico ci permetta di mascherare determinate aree in cui siamo deboli”.

Alla domanda se ritiene che l’incapacità della Ferrari di vincere le ultime tre gare sia stata sfortuna, Vettel ha risposto: “A Sochi la mia auto si è rotta, altrimenti sarebbe stata un 1-2. Penso che alla fine in Giappone non abbiamo avuto il ritmo e quando non abbiamo il ritmo, vieni battuto in un modo o nell’altro in gara. Forse è successa la stessa cosa in Messico”.

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