Torino si candida per la fabbrica di batterie di Stellantis

Torino vorrebbe ospitare la futura fabbrica di batterie che Stellantis ha intenzione di costruire in Europa
stellantis

Torino si candida ad ospitare la gigafabbrica di batterie Stellantis che il gruppo dovrebbe annunciare in Europa entro la fine dell’anno. Il Comune di Torino ha approvato all’unanimità un’agenda per il sostegno e la tutela del settore automobilistico. Ribadendo la necessità di armonizzare gli obiettivi del PNRR per quanto riguarda le auto verdi, la Sala Rossa auspica un ruolo attivo dello Stato sugli investimenti e la salvaguardia dell’occupazione nel settore e propone al capoluogo piemontese di ospitare la gigafactory di batterie Stellantis.

La candidatura, spiega l’agenda, potrebbe avvalersi delle competenze e professionalità scientifiche esistenti oltre che della vocazione del territorio, dalle università alle imprese e ai lavoratori. Il Comune ha inoltre espresso la volontà di attuare un piano energetico cittadino attraverso la realizzazione del fotovoltaico e di progettare l’infrastruttura del territorio con colonnine di ricarica per la mobilità con veicoli elettrici e di avviare una consultazione per una diversa fruizione delle aree di Mirafiori. che potrebbe ospitare la gigafactory. Una riconversione green dello storico stabilimento torinese.

Intanto, sul fronte produttivo di Stellantis, proseguiranno fino al 27 giugno i licenziamenti presso lo stabilimento di Melfi. La Cassa coinvolge tra i mille e i 1.500 dipendenti sui circa 7mila dello stabilimento a rotazione e per il mese di giugno, come sottolinea Marco Lomio della Uilm Basilicata, “11-12 giorni di fermo collettivo per le linee produttive della Jeep Renegade e Fiat 500X, che valgono circa il 60% della produzione dello stabilimento, mentre prosegue la produzione della Jeep Compass e dei modelli ibridi prodotti in fabbrica come previsto dai licenziamenti ».

Una situazione che, come si legge in una nota congiunta dei sindacati Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, riflette il “persistere della crisi di mercato e soprattutto la mancanza di semiconduttori che sta penalizzando pesantemente l’intero settore automobilistico”, in nota si sottolinea inoltre che “per il mese di giugno, anche grazie alla pressione esercitata dal sindacato, è stato ridisegnato l’orario delle soste che, a differenza di maggio, prevede una distribuzione più equa su tutti i turni collettivamente ed inoltre il singolo le soste saranno esclusivamente sul primo turno». Questo, spiegano i sindacati, “ci permette di salvaguardare meglio i salari dei lavoratori, oltre che per gli stanziamenti che abbiamo utilizzato alla pari, ancora a disposizione dell’azienda.

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