Dopo alcuni giorni di stop, legati alla carenza di semiconduttori ed alla crisi dei chip, riparte la produzione nello stabilimento Sevel di Atessa, sede di produzione di veicoli commerciali e punto di riferimento delle attività di Stellantis in Italia. La ripresa della produzione, però, non cancella dubbi e incertezze in merito ai piani del gruppo per lo stabilimento ed al futuro dei lavoratori. La situazione per il sito è tutt’altro che rosea.
I circa 650 trasfertisti che erano stati spostati alla Sevel da stabilimenti vicini rientreranno alle rispettive sedi e saranno messi in cassa integrazione. Nel frattempo, i circa 300 lavoratori interinali non saranno confermati, andando a ridurre la forza lavoro disponibile. Ricordiamo che Stellantis ha definito una riduzione del numero di turni di lavoro settimanale per la Sevel, ufficialmente per via della crisi dei chip e della difficile situazione legata alle forniture di semiconduttori.
Il rischio di un ridimensionamento dello stabilimento Sevel resta. Da segnalare che le dichiarazioni congiunte di NiDil-Cgil, Felsa-Cisl e UilTemp-Uil: “A pagare sono sempre i più deboli. Ci troviamo di nuovo di fronte alla ormai consueta modalità per la quale questa categoria di lavoratrici e lavoratori viene messa ‘alla porta’ senza preavviso e soprattutto con estrema facilità, nonostante abbiano contratti e missioni a tempo indeterminato e nonostante siano quella parte operativa che produce e copre esigenze, delle aziende utilizzatrici, senza risparmiarsi anche a discapito della conciliazione dei tempi vita lavorativa – vita personale”.
Sul futuro della Sevel l’ombra della delocalizzazione in Polonia
Stellantis, dal prossimo anno, inizierà la produzione di veicoli commerciali anche nello stabilimento di Gliwice, in Polonia. Il gruppo ha scelto di anticipare l’avvio della produzione nel sito polacco che entrerà in azione da febbraio e non da aprile, come preannunciato in precedenza. Le attività produttive per Gliwice sono sempre oramai ad un passo dalla partenza.
In precedenza (e per gli ultimi 23 anni) nello stabilimento polacco è stata prodotta l’Opel Astra, ora realizzata con la nuova generazione Rüsselsheim, in Germania. Gliwice avrà una capacità produttiva di circa 100 mila unità di veicoli commerciali all’anno ed andrà, secondo le previsioni dei sindacati italiani, a sottrarre volumi produttivi allo stabilimento Sevel di Atessa.
Al momento, Stellantis non prevede ulteriori investimenti nel breve periodo per il sito di Atessa anche se l’azienda ha smentito categoricamente un ridimensionamento delle attività dello stabilimento che rappresenta un riferimento assoluto del settore automotive italiano. Il taglio del numero dei turni settimanali, secondo Stellantis, è legato esclusivamente alla crisi dei chip.
In attesa di capire come si evolverà la situazione, appare evidente che per la Sevel i prossimi mesi saranno abbastanza complicati. La fine dello stop produttivo non implica un ritorno al ritmo serrato delle attività registrato nei mesi scorsi. Durante l’autunno, anche in considerazione del prolungarsi della crisi dei chip, lo stabilimento Sevel potrebbe tornare a fermarsi e per i lavoratori ci sarà nuova cassa integrazione.
Per i prossimi mesi diventa sempre più improbabile un reintegro degli interinali a cui non è stato rinnovato il contratto. Maggiori dettagli in merito al futuro della Sevel arriveranno nei prossimi mesi.