Gli effetti della crisi dei chip sulle attività produttive di Stellantis continuano. La carenza di semiconduttori sta rallentando notevolmente le attività del gruppo (come annunciato dalla stessa azienda che ha confermato di attendersi un peggioramento durante questo trimestre). Stellantis ha confermato un prolungamento del fermo produttivo per lo stabilimento di Sochaux.
Il sito francese è la sede di produzione delle Peugeot 308, 3008 e 5008, modelli che stanno registrando un ottimo riscontro commerciale in questi mesi. Le attività dello stabilimento di Sochaux procedono a ritmo alterno da diversi mesi a causa della crisi dei chip e, al momento, una soluzione non sembra essere stata ancora trovata.
La scelta di abbandonare il cruscotto digitale, per un ritorno all’analogico, con la Peugeot 308 non è stata sufficiente ad evitare un nuovo stop della produzione. Le attività sono ancora sospese e lo stabilimento resterà fermo anche domani 26 maggio. Al momento, non è ancora arrivata una conferma in merito ad una possibile ripartenza durante questa settimana.
Lo stabilimento di Sochaux è uno dei siti produttivi di Stellantis più colpiti dalla “crisi dei chip”. La carenza di semiconduttori sta creando non pochi problemi al settore automotive e, in particolare, al gruppo Stellantis che ha confermato di attendersi un peggioramento dei problemi per questo trimestre ed una stabilizzazione nel corso del prossimo.
Secondo le stime del gruppo, la situazione dovrebbe migliorare soltanto nel corso dell’ultimo trimestre del 2021. Al momento, Stellantis non sembra aver trovato una soluzione ai problemi di fornitura.
La “crisi dei chip” continua: la situazione negli stabilimenti italiani di Stellantis
La carenza di semiconduttori continua ad essere un grosso problema per lo stabilimento di Melfi, sede di produzione delle Jeep Renegade e Compass oltre che della Fiat 500X. Il sito lucano è in cassa integrazione dallo scorso febbraio e ha già fatto registrare diversi stop produttivi (compreso uno da 10 giorni ad inizio maggio). Anche a Melfi, per il momento, Stellantis non sembra aver trovato una soluzione.
Per ora, anche per via del basso livello produttivo, la crisi dei chip non ha colpito in modo consistente altri stabilimenti di Stellantis. Pomigliano d’Arco si è fermato per alcuni giorni mentre altri siti continuano a lavorare a ritmo costante, in base a quelle che sono le richieste del mercato. A Cassino e nel polo torinese, infatti, il ricorso alla cassa integrazione è dovuto agli scarsi risultati commerciali e non certo alla carenza di componenti.
Maggiori dettagli sulla questione arriveranno, di certo, nelle prossime settimane. Per il momento, diversi stabilimenti del gruppo continueranno a lavorare a ritmo ridotto.