Stellantis: il primo stabilimento chiude entro un anno?

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È probabile che lo stabilimento di Stellantis a Ellesmere Port chiuderà entro 12 mesi se non potrà costruire veicoli elettrici. Questa è la dura situazione che deve affrontare lo stabilimento al momento, dopo che è stato rivelato che i proprietari di Vauxhall Stellantis progettano di eliminare gradualmente la produzione dell’attuale modello Vauxhall Astra nel corso del prossimo anno.

È un momento cruciale per lo stabilimento di North Road, che impiega 800 lavoratori e ne ha altre migliaia che dipendono dalla produzione della fabbrica. In precedenza, il piano prevedeva la produzione di una nuova auto con un motore a combustione interna tradizionale (ICE) presso la fabbrica di Vauxhall, ma questo progetto è stato fatto naufragare quando il governo ha annunciato che, come parte degli sforzi per ridurre le emissioni, stava vietando la vendita di automobili con motori convenzionali dal 2030.

In un documento di 80 pagine citato dal quotidiano nazionale The Telegraph, veniva detto che l’attuale Vauxhall Astra non sarà più prodotta in UK da aprile e che sarà gradualmente eliminata anche nell’altro stabilimento europeo della casa automobilistica in Polonia.

Le speranze rimangono che Stellantis possa dare allo stabilimento di Ellesmere Port il via libera alla produzione di veicoli non ICE e quindi a salvare migliaia di posti di lavoro. La risposta potrebbe arrivare sotto forma di un nuovo modello di van Stellantis annunciato all’inizio di questo mese.

Il nuovo furgone ibrido plug-in a idrogeno si basa sulla stessa architettura della versione elettrica a batteria della Vauxhall Vivaro e sarà lanciato nei mercati con guida a sinistra alla fine del 2021, seguito dal Regno Unito. Qualunque sia il veicolo che Vauxhall finirà per produrre a Ellesmere Port, è chiaro che sarebbero necessari investimenti in fabbrica per consentire lo sviluppo di auto non ICE in futuro.

Attualmente Stellantis ha avviato colloqui con il governo sulla ricerca di incentivi finanziari, insieme a impegni sul commercio post-Brexit di parti di automobili, comprese le batterie. La casa automobilistica ha confermato a febbraio che stava valutando “diversi scenari” per il futuro della fabbrica e ha descritto le discussioni con i funzionari britannici sul suo futuro come “produttive ma non conclusive”.

Il governo ha detto il mese scorso di essere “assolutamente impegnato” a salvaguardare il futuro dell’impianto. Il ministro degli affari Kwasi Kwarteng ha fatto i commenti ai parlamentari in risposta alle richieste di un “impegno rinnovato e di successo” per il sito.

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