I procuratori federali martedì hanno svelato nuove accuse penali contro tre funzionari di Fiat Chrysler Automobiles accusati di aver cospirato per ingannare i test federali sulle emissioni e frodare i consumatori sull’efficienza del carburante di oltre 100.000 veicoli diesel.
La cospirazione durata anni è delineata in un atto d’accusa non sigillato nei confronti del senior manager diesel Emanuele Palma, 42 anni, di Bloomfield Hills e di due cittadini italiani che lavorano per FCA Italy SpA, la filiale italiana di quella che oggi è Stellantis NV. Sono i senior manager diesel Sergio Pasini, 43 anni, di Ferrera e Gianluca Sabbioni, 55, di Sala Bolognese, responsabili dello sviluppo e della taratura di un motore diesel da 3,0 litri utilizzato nei veicoli FCA.
L’accusa descrive uno schema di sei anni iniziato nel dicembre 2011 e che avrebbe coinvolto cospiratori consapevolmente fuorvianti, regolatori federali sulla progettazione, calibrazione e funzione dei sistemi di controllo delle emissioni. Il presunto imbroglio ha comportato la calibrazione deliberata delle funzioni di controllo delle emissioni per produrre emissioni inferiori durante i test normativi e emissioni più elevate durante le condizioni di guida reali.
I pubblici ministeri hanno detto che il trio e i co-cospiratori hanno coniato una frase per lo schema: “ciclo battente”. Lo schema è stato progettato per ottenere l’approvazione normativa per vendere veicoli negli Stati Uniti, aumentare le vendite e arricchire i cospiratori, hanno detto i pubblici ministeri.
L’accusa è stata aperta 18 mesi dopo che Palma è stato accusato per la prima volta di crimini federali e ha coinciso con una repressione federale separata contro la corruzione all’interno dell’industria automobilistica statunitense, in particolare la United Auto Workers. L’indagine sulla corruzione ha portato a 15 condanne, tra cui l’ex vicepresidente di Fiat Chrysler Alphons Iacobelli e due ex presidenti della UAW.
Non c’è stato nessun commento immediato da parte di una portavoce di Stellantis martedì, e gli avvocati di Palma non hanno risposto immediatamente a un messaggio in cerca di commenti. Gli avvocati di Pasini e Sabbioni non sono identificati negli atti giudiziari. Non è stato subito chiaro se i cittadini italiani fossero detenuti negli Stati Uniti