Di tutte le gare da perse nella stagione 2020, il GP Monaco ha sicuramente lasciato uno dei più grandi “buchi” nel calendario. Non per mancare di rispetto ai tanti altri circuiti saltati lo scorso anno, ma c’è qualcosa nelle strade del Principato che sembra diverso.
Il layout della vecchia scuola, appena cambiato dall’era classica delle corse, l’eleganza e il benessere che da sempre rappresenta Montecarlo. Lo sfarzo e il glamour fanno da sfondo alla corsa, con i superyacht che ballonzolano su e giù nel porto e il suono delle feste che si protraggono a notte inoltrata: Monaco è tutto questo, o almeno lo era prima della pandemia.
Il tracciato è molto duro per i piloti. Il circuito che si snoda per le strade di Montecarlo è spietato, tecnico e senza margini di errore. Conserva lo spirito dei tempi in cui è stato costruito: premia chi ha il coraggio di sfiorare le barriere, al punto che se sbagli di un millimetro, sei fuori.
Sappiamo che è una pista che può punire oltre che premiare. Alfa Romeo Racing, punta e spera di andare a punti proprio in questa occasione. Potrebbe rappresentare la prima occasione. Quest’anno Monaco sarà diversa, come lo sono tutte le gare. Le circostanze saranno molto lontane dalla Monaco che conosciamo, ma scuderie e tifosi sono grati di veder correre la Formula 1 sul circuito cittadino per definizione.
GP Monaco: intervista a Raikkonen e Giovinazzi prima del weekend di gara
Kimi Raikkonen: “Monaco è una pista impegnativa per i piloti, anche se tutto ciò che accade in background non ci riguarda molto. Quando sei nell’abitacolo, è un weekend come un altro. Hai bisogno di fiducia in questo posto se vuoi fare un buon giro, devi fidarti della tua macchina e di te stesso perché devi usare ogni millimetro di pista fino ai muri. È facile sbagliare e anche un piccolo errore può avere grandi conseguenze: allo stesso tempo, questo può dare opportunità perché sono tanti gli elementi che possono modificare l’ordine domenica”.
Antonio Giovinazzi: “Di tutti i fine settimana dell’anno, questo è uno dei più speciali. C’è un’atmosfera diversa in città e, con la maggior parte dei piloti che conoscono il posto così bene, c’è un’ulteriore sfida nel mantenere l’attenzione verso la pista e solo la pista. È decisamente un weekend diverso dal solito! Ho corso qui solo una volta in Formula 1, ma conoscevo la pista dalla mia esperienza nelle formule minori ed è una grande sfida per il pilota. Dobbiamo essere pronti a sfruttare al meglio ogni opportunità e massimizzare il potenziale della nostra vettura. Non si sa mai cosa può succedere durante una gara qui“.