Lanciato nel 2016, Fiat Toro ha cambiato la storia recente della principale casa automobilistica italiana, ribaltando il concetto che il marchio vendesse bene in Brasile solo vetture compatte. Prova di ciò è che ora, a novembre 2020, FCA celebra il traguardo delle 300.000 unità prodotte dal pick-up.
FCA celebra il traguardo delle 300.000 unità prodotte dal pick-up Fiat Toro
Leader assoluto nel segmento dei pick-up compatti, tra i piccoli e medi, Fiat Toro ha praticamente aperto un nuovo segmento di mercato con Renault Duster Oroch, in cui ora corrono per partecipare marchi come Ford, Volkswagen e Chevrolet. Proposto sempre con doppia cabina e motorizzazione 1.8 flex (trazione anteriore) e 2.0 turbodiesel (trazione 4×4), il pick-up di Fiat viene prodotto nello stabilimento Fiat Chrysler di Goiana (PE), insieme a Jeep Renegade e Compass, con cui condivide diversi componenti.
Chiamato da Fiat SUP (Sport Utility Pick-Up), la premessa di Toro era di unire la praticità e la robustezza dei pickup con il comfort e la maneggevolezza dei SUV. “È sicuramente un veicolo che ha cambiato la storia della Fiat. È stato un successo di vendite immediato sin dall’inizio. L’approvazione dei consumatori è dimostrata quando vediamo risultati come il marchio storico che abbiamo raggiunto con una quota di mercato del 92% nel segmento dei pickup C nel accumulato in quell’anno”, sottolinea Herlander Zola, Direttore Brand Fiat e Commercial Operations Brasile.
Per il 2021 Fiat sta preparando il primo cambio per Fiat Toro. Il pick-up riceverà un leggero restyling esterno ed interno (il modello è già mimetizzato nei test ), oltre al nuovo motore 1.3 turbo collegato ad una trasmissione CVT. Oltre a servire il mercato interno del Brasile, la produzione fornirà anche l’America Latina, con esportazioni in paesi come Argentina, Uruguay, Paraguay, Cile, tra gli altri.
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