Fiat Chrysler sotto indagine in Italia, Germania e Svizzera

Le autorità tedesche, italiane e svizzere hanno fatto irruzione negli uffici del colosso automobilistico Fiat Chrysler e del costruttore di camion CNH Industrial
Fiat Chrysler
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Le autorità tedesche, italiane e svizzere hanno fatto irruzione negli uffici del colosso automobilistico Fiat Chrysler e del costruttore di camion CNH Industrial sospettando che alcuni motori abbiano prodotto livelli illegali di emissioni. L’azione riguarda il presunto uso di dispositivi illegali per mascherare la produzione di inquinamento diesel dei veicoli. I motori utilizzati da Fiat, Alfa Romeo e Jeep, nonché i camion Iveco di CNH sono al centro dell’indagine.

Le autorità britanniche hanno anche chiesto alle due aziende con sede legale a Londra di fornire documenti. Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e CNH Industrial (CNH) sono entrambi controllati da Exor, la holding della famiglia italiana Agnelli. Una dichiarazione di Eurojust, un’agenzia dell’Unione europea per le indagini criminali tra gli Stati membri, afferma che l’indagine sta esaminando un “numero di persone” che potrebbero essere state coinvolte nel presunto utilizzo dei dispositivi.

Le incursioni, avviate dai pubblici ministeri tedeschi che indagano sulle frodi sulle emissioni, implicano affermazioni secondo cui i dispositivi sono stati utilizzati nel software di gestione del motore in 200.000 veicoli. L’uso del software per alterare i livelli di emissioni è già stato protagonista nel dieselgate del gruppo Volkswagen.

I dispositivi Defeat consentono ai motori di soddisfare i livelli di inquinamento durante i test di laboratorio, ma disattivano il sistema di controllo delle emissioni in condizioni di guida reali. Le incursioni di mercoledì hanno avuto luogo in tre uffici in Germania, nel Baden-Württemberg e in Assia, in tre località della regione Piemonte in Italia e in una località nel cantone svizzero di Turgovia.

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