L’Alfa Romeo Giulia Sprint è il tipo di macchina cool che tutti amano, ma nessuno sembra voler comprare. Nel 2019, che potremmo considerare l’ultimo anno intero della civiltà umana, il marchio ha venduto 3.413 auto con il famoso badge piantato sul cofano. Questo è solo una manciata in più di quanto il suo compagno di scuderia delle prestazioni del gruppo Fiat Chrysler, Abarth, sia riuscito a cambiare, e si trova in uno scarso confronto con altri marchi più piccoli premium tradizionali come Lexus o Volvo (circa 15.000 e 56.000 rispettivamente auto vendute). Bentley vende circa lo stesso numero di veicoli dell’Alfa.
È un vero peccato, perché la Giulia Sprint, ad esempio, è un’auto adorabile. La forma di base esiste da alcuni anni, ma ha subito un leggero aggiornamento e sembra ancora meravigliosamente sinuosa e “dinamica”. L’Alfa Romeo, è abbastanza brava a sfruttare al meglio i suoi vecchi design aggiungendo tocchi di stile e dettagli evocativi ad auto che sono altrimenti familiari. I grandi cerchi in lega, la tradizionale griglia a “baffi”, i gruppi ottici posteriori “effetto fumè“, lo scarico posteriore e il diffusore, la scritta “Sprint” sull’ala, rende quest’auto bellissima da guardare. Anche gli specchietti retrovisori e i finestrini sono oscurati come un furgone di sicurezza.
Alfa Romeo Giulia Sprint: come si guida?
All’interno, è una sinfonia di buon gusto, pelle nera e un nuovo schermo di controllo più aggiornato – in parte tattile, in parte gestito da una manopola rotante nella console, il che è OK e probabilmente più sicuro che fare tutto come un iPad.
Il modello Sprint si trova a metà della gamma, essendo uno dei modelli a benzina da due litri più veloci prima di passare alle versioni V6 più furiose con le loro opzioni in fibra di carbonio. Quindi è veloce ad accelerare, reattiva e ha una buona dinamica di guida. Il telaio e le sospensioni sono stati progettati particolarmente bene, con caratteristiche costose e componenti in alluminio, e il motore potente suona in modo meraviglioso, anche se probabilmente un po’ brontolone per coloro che mettono al primo posto la raffinatezza.
La Giulia è, come le sue rivali tedesche, a trazione posteriore, che è quello che dovrebbe essere una vera berlina sportiva, anche se è facile dimenticarlo perché l’Alfa ha utilizzato la trazione anteriore, trasmissioni di origine Fiat per così tanto tempo. Comunque, signori, che auto!