Nel corso dell’incontro con i sindacati tenuto la scorsa settimana, Stellantis ha fornito ampie rassicurazioni in merito alla conferma degli impegni per il futuro in Italia. Diversi rappresentati dei lavoratori non hanno nascosto la loro preoccupazione sul futuro degli stabilimenti italiani, alcuni dei quali stanno attraversando un periodo davvero difficile. Il sindacato di base, USB, con una nota stampa, ha attaccato duramente Stellantis.
Nel frattempo, resta nel limbo la situazione dello stabilimento di Pratola Serra, sede di produzione di motori diesel del gruppo e, dallo scorso anno, produttore di mascherine realizzate da FCA Italy (non senza polemiche legate alla reale efficacia di questi dispositivi di protezione). Al momento, il sito irpino, da cui dipende una porzione importante dell’economia locale, con un ricco indotto, non ha alcuna certezza per il futuro.
Sullo stabilimento di Pratola Serra, si registra una nota di Fim Cisl che sottolinea: “Al di là dei buoni propositi dichiarati, permane una situazione di profonda incertezza riguardo alle prospettive industriali ed occupazionali dello stabilimento di Pratola Serra: una convenzione per la produzione di mascherine che scade a settembre (nonostante gli ottimismi di qualcuno nessuno sa se verrà prorogata), un piano di produzione dei motori Ducato tutto da implementare ed un motore Euro 6D Final di cui non si parla più“
Stellantis ha scelto, chiaramente, la strada dell’elettrificazione che passerà anche per un progressivo addio al diesel, seguendo anche un trend oramai consolidato nel mercato europeo. Per il momento, tale scelta non è ancora stata accompagnata da un programma di riconversione di Pratola Serra. Continua la nota sindacale: “Mentre il Gruppo Stellantis si appresta ad accelerare su di un programma di investimenti sui motori elettrici da cui, per il momento, il sito irpino risulta escluso”.
Stellantis dovrà chiarire il futuro dello stabilimento
Cosa potrà succedere a Pratola Serra per il futuro? Secondo le ultime indiscrezione, la produzione di mascherine, che impegna circa 600 addetti nello stabilimento contribuendo a ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali, potrebbe continuare anche oltre il mese di settembre ma molto dipenderà dall’evoluzione della pandemia nel corso dei prossimi mesi.
Nel frattempo, però, non sembrano esserci piani di riconversione. Per il sito irpino sarà necessario attendere ancora prima di poter verificare quelle che saranno le scelte dell’azienda. E’ chiaro che, nel corso del prossimo futuro, in paralello all’arrivo del piano industriale, Stellantis dovrà chiarire quali saranno le strategie per lo stabilimetno irpino.
La produzione di motori diesel per il Ducato non potrà garantire i livelli occupazioni e lo sfruttamento completo di uno stabilimento che per anni ha realizzato buona parte delle unità diesel per il gruppo FCA. Maggiori dettagli sul futuro arriveranno presto. Continuate a seguirci per saperne di più.