Continuano i problemi dello stabilimento Stellantis di Melfi. Come confermato in queste ore da una nota delle sigle sindacali Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr, l’azienda ha prorogato la cassa integrazione per lo stabilimento fino al prossimo 2 maggio. Si tratta della seconda proroga nel giro di poche settimane.
Inizialmente, infatti, l’azienda aveva chiesto sei settimane di cassa integrazione, con scadenza a fine marzo. Successivamente era arrivata la richiesta di estensione al successivo 9 aprile. Oggi si registra un’ulteriore proroga di altre tre settimane che conferma come le difficoltà dello stabilimento di Melfi continueranno.
Il sito di Stellantis, sede di produzione di Fiat 500X, Jeep Renegade e Jeep Compass, è alle prese con le ricadute della pandemia sul mercato dell’auto, in termini di richieste, e sulla fornitura di componenti. Quest’ultimo problema coinvolge diversi stabilimenti di Stellantis ed è particolarmente sentito a Melfi dove ci sono già stati stop produttivi nelle ultime settimane a causa della mancanza di componenti.
Il punto dei sindacati sulla situazione di Melfi
Nella giornata di oggi, le sigle sindacali Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno diffuso una nota stampa in cui si fa il punto sulla situazione in cui si trova lo stabilimento di Melfi: “Il 7 dicembre scorso, FCA comunicava che il 3° turno per la Jeep Compass e per le ibride sarebbe partito il 15 febbraio. Pertanto, dal 4 gennaio al 14 febbraio, sarebbe stata utilizzata la cassa integrazione per gestire i lavoratori temporaneamente in esubero da ricollocare sul 3° turno di Compass e ibride nonché per formarli alle nuove lavorazioni”
Come evidenziano però i sindacati, la situazione nelle ultime settimane è cambiata radicalmente. Continua la nota: “Il 3° turno non è mai partito e l’azienda ha continuato a prolungare la cassa integrazione, senza interruzioni. Da inizio gennaio, tutti i giorni oltre 1.000 lavoratori sono in cassa integrazione. Inoltre, ci sono state delle fermate per settimane intere per Compass e ibride e alcune collettive che hanno coinvolto tutti i 7200 lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi”.
Quale futuro per lo stabilimento di Stellantis?
Il sito di Melfi doveva essere il riferimento della produzione italiana del gruppo. Nel sito vengono prodotte le prime ibride e, più in generale, modelli di ampia diffusione come la Compass, la 500X e la Renegade. Il problema principale è legato, senza dubbio, alla scarsità di componenti elettronici che sta rallentando la produzione e che va a sommarsi agli effetti negativi della pandemia sulle vendite.
Questi problemi comporteranno un rinvio a data da destinarsi dell’inizio del terzo turno di lavoro per la Jeep Compass. Da notare, inoltre, che, per il momento, non ci sono ancora informazioni in merito all’avvio della produzione delle nuove varianti mild hybrid dei tre modelli di Melfi attese per la fine della primavera.
Di certo, per i prossimi anni, lo stabilimento non riceverà ulteriori investimenti e dovrà continuare a produrre i due modelli Jeep e la 500X. La speranza è che i problemi con le forniture possano risolversi nel minor tempo possibile in modo da poter riprendere le attività con regolarità e tornare a programmare la partenza del terzo turno per la Compass.