Stellantis conferma: la crisi dei chip non sarà breve

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In queste ultime settimane, la crisi dei chip ha colpito in modo significativo gli stabilimenti di Stellantis. Il gruppo, infatti, è stato costretto ad interrompere la produzione in diversi siti in Europa a causa della carenza di semiconduttori, un problema che, progressivamente, sta colpendo tutte le principali fabbriche del gruppo con conseguenze dirette sui lavoratori e sull’indotto.

In merito alla situazione e alle possibili evoluzioni future, in queste ore si registrano le parole di Davide Mele, deputy chief operating officer del mercato Enlarged Europe di Stellantis. Il numero due di Stellantis in Europa, infatti, ha rilasciato alcune dichiarazioni andando a confermare il momento difficile dell’intero settore automotive (e non solo del gruppo Stellantis).

Secondo Mele, inoltre, la crisi dei chip non sarà breve. L’intero settore automotive, infatti, non troverà una soluzione al problema della carenza di semiconduttori nel breve periodo. Sarà necessario attendere diverso tempo e costruire nuove soluzioni per poter dar vita ad un sistema produttivo sostenibile ed in linea con la disponibilità delle materie prime.

Per il futuro, sottolinea Mele, è necessario avviare un’importante distinzione: “Bisogna distinguere la crisi contingente come risultato della pandemia e della carenza dei semiconduttori da un disegno di piano strategico che ci accompagnerà almeno nei prossimi dieci anni”. Attualmente, il gruppo è al lavoro per trovare le contromisure a questa delicata situazione.

Mele aggiunge che in Stellantis: “si lavora 24 ore al giorno sull’ottimizzazione dei semiconduttori. Una situazione che non si risolve dall’oggi al domani, tanto che siamo obbligati a prendere decisioni contingenti”.

Quali soluzioni alla crisi dei chip da parte di Stellantis?

Riuscirà Stellantis a contrastare la crisi dei chip e riprendere a crescere con un’attività produttiva costante? La questione dei semiconduttori è oramai uno dei temi centrali della produzione del settore automotive. Il gruppo, per ora, non è riuscito a trovare delle reali soluzioni al problema e il progetto di avviare una produzione interna sempre essere sempre meno fattibile per via soprattutto dei tempi lunghi di realizzazione.

L’azienda deve lavorare a stretto contatto con i suoi fornitori per tentare di risolvere, quanto prima, la problematica che sta creando non pochi rallentamenti alle attività del gruppo. Nei mesi scorsi, Stellantis aveva anticipato di aspettarsi un leggero miglioramento per la crisi dei chip nel corso del quarto trimestre del 2021. Nello stesso tempo, però, è oramai confermato che l’emergenza continuerà anche nel corso del 2022.

Anche il nuovo piano industriale di Stellantis, atteso al debutto entro la fine dell’anno, potrebbe essere condizionato dai problemi con i semiconduttori. Alcuni progetti potrebbero essere ritardati o rimodulati in vista di una risoluzione del problema con i microchip e le forniture. Ulteriori dettagli su quelle che saranno le scelte di Stellantis sul tema arriveranno nel corso delle prossime settimane.

Ricordiamo che in questi mesi autunnali il gruppo dovrebbe finalizzare il suo nuovo piano industriale e annunciare la relativa data di presentazione. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.

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