La Formula 1 accende i motori per il sedicesimo round della stagione sul circuito di Istanbul Park, alla periferia della parte asiatica della città turca per il GP Turchia. Il circuito è lungo 5,338 chilometri e presenta 14 curve, sei a destra e otto a sinistra. Questo circuito è uscito dalla scena della Formula 1 dopo il 2011, ospitando di nuovo un Gran Premio nel 2020, dopo che la pandemia di Covid-19 ha cambiato molti degli appuntamenti in calendario ed è tornato quest’anno.
GP Turchia: cambio motore per Sainz
Istanbul Park è uno dei preferiti dai piloti in quanto presenta diversi cambi di pendenza e vanta diverse curve impegnative. Tra le più interessanti la prima, che scende ripidamente a sinistra subito dopo il rettilineo di partenza e la famigerata curva 8, con i suoi quattro apici. Questa sezione è ostica per i piloti, spettacolare per gli spettatori e molto dura per le gomme che, ad un certo punto, restano sotto carico per circa sei secondi. Ci sono due zone DRS: una sul rettilineo principale e l’altra sul retro, poco prima della curva 11-12. La gara si sviluppa su 58 giri, pari a 309.396 km. L’anno scorso i livelli di grip erano particolarmente bassi, ma per la gara di quest’anno la pista è stata riasfaltata.
Come è avvenuto per Charles Leclerc in Russia, in Turchia Carlos Sainz porterà un propulsore completamente nuovo dotato del nuovo sistema ibrido. Partirà quindi dal fondo della griglia con l’obiettivo di scalare la classifica per cercare di conquistare qualche punto.
Mattia Binotto non sarà presente al Gran Premio di Turchia, ma come è accaduto più volte l’anno scorso, il Team Principal farà base nello stabilimento di Maranello per concentrarsi sullo sviluppo della vettura del prossimo anno. Ovviamente seguirà tutte le sessioni e la gara dal Remote Garage, con un collegamento permanente al team all’Istanbul Park.
Il weekend si prospetta interessante con una delle due Ferrari che dovrà rimontare già dalle retrovie. Sainz prenderà parte alle qualifiche o farà solo qualche giro di prova?