Giovinazzi: “Non è facile tornare a correre dopo 2 anni di stop”

Antonio Giovinazzi spiega cosa ha provato alla sua prima stagione in Alfa Romeo Racing
Antonio Giovinazzi
Antonio Giovinazzi

Tra prendere la bandiera a scacchi a Yas Marina nel 2016 e schierarsi sulla griglia di partenza a Melbourne l’anno scorso, Antonio Giovinazzi ha iniziato solo una manciata di gare. Durante quel periodo, stima di aver completato decine di migliaia di giri al simulatore per la Ferrari. Sebbene quell’età chilometrica virtuale sia stata senza dubbio utile, lo ha lasciato a corto di esperienza nella F1 del mondo reale quando ha finalmente fatto il suo debutto a tempo pieno in Alfa Romeo Racing. Ha quindi dovuto affrontare una ripida curva di apprendimento quando si è affiancato a Kimi Raikkonen nella nuova “rosa” di piloti dell’Alfa Romeo 12 mesi fa.

Le parole di Antonio Giovinazzi

Stavo migliorando gara dopo gara“, ha detto Giovinazzi della sua prima stagione completa in Formula 1. “Non è stato facile tornare in gara dopo due anni di stop. Quindi il mio obiettivo principale era migliorare gara per gara, step by step”. Ma per un po’ di weekend sembrava che Giovinazzi non riuscisse a raggiungere performance particolarmente veloci da poter mantenere il posto in squadra per un secondo anno consecutivo. Durante la pausa estiva aveva segnato solo un punto, anche se poteva avere decisamente più punti se non gli fosse stata inflitta una penalità post gara per un’infrazione tecnica in Germania.

Ho avuto una prima parte difficile della stagione“, ha ammesso. “Nella seconda parte penso di aver imparato e migliorato e sono cresciuto come un pilota. Questo è stato uno dei miei obiettivi principali“. L’Alfa Romeo riconfermò relativamente tardi che Giovinazzi avrebbe avuto un’altra possibilità di guidare per loro nel 2020. La sua estensione del contratto non fu annunciato fino al giorno dopo il Gran Premio degli Stati Uniti. Perché hanno aspettato così tanto? “Perché Mick Schumacher non era ancora pronto” è la cinica risposta. Ma la chiara tendenza al miglioramento dei risultati delle qualifiche di Giovinazzi mostra uno dei motivi per cui l’Alfa Romeo ha deciso di restare con lui.

Ogni sabato che passava si avvicinava sempre più alle performance del compagno di squadra. E con ciò, è sempre stato più competitivo. Ma con l’Alfa Romeo che ha perso competitività durante l’anno, il miglioramento di Giovinazzi tende a non riflettersi in posizioni di partenza più elevate e, quindi, migliori risultati in gara. Il picco più basso era stato raggiunto nel Gran Premio di Spa, nel quale Giovinazzi era andato a muro nelle fasi finali del GP. Dopo il GP a Monza, però, e quel primo posto ottenuto a Singapore per pochi minuti, sembrano aver cambiato le sorti del rinnovo.

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