La Ferrari F8 Tributo ha solo due anni, ma la veloce supercar a motore centrale potrebbe già avere un successore che potrebbe chiamarsi Ferrari Dino. Alcuni pensano che il prossimo modello possa anche chiamarsi SF60. Utilizzerà la piattaforma della Maserati MC20, ovvero auto con motore centrale e che ospita nella versione in produzione oggi un 3 litri, V6 biturbo che eroga una potenza massima di 621 cv. La piattaforma, inoltre, dà la possibilità di installare un motore elettrico: a quel punto Ferrari potrebbe anche pensare di portare un veicolo ibrido.
Seguendo le orme della potente SF90, la prossima Ferrari includerà almeno un motore elettrico per assistere il motore termico. Alcune indiscrezioni confermano che la potenza totale del powertrain sarà compresa tra 800 e 840 CV. Nel caso della SF90, essa eroga quasi 1000 cv, ma adotta un motore V8 che da solo ne eroga 769.
Come sarà la prossima Ferrari Dino?
Possiamo anche dedurre che il Dino avrà lo stesso pacco batterie, o simile, della SF90. Ci sarà un motore elettrico inserito tra il V6 e la trasmissione a doppia frizione a otto velocità. Inoltre, ci dovrebbero essere altri due motori elettrici dovrebbero trasmettere la coppia alle ruote anteriori. Dovrebbero esserci, dunque, ben tre motori elettrici. Con questa architettura la Ferrari Dino potrà convertire la trazione tra anteriore, posteriore e integrale semplicemente azionando o disattivando i vari motori.
La domanda diventa quando vedremo questa nuova macchina? La risposta è presto. Supponiamo che vedremo la nuova Dino o SF60 o come la chiama la Ferrari intorno al 7 settembre, il primo giorno del Salone di Francoforte 2021. Perché non aspettare Ginevra? Perché la Ferrari ha in programma qualcosa di ancora più grande. Stiamo parlando del primo SUV del marchio, il Purosangue. Come l’SF90 e questo nuovo modello V6, anche il Purosangue sarà un PHEV.
Tutto sarà svelato a marzo. Dalla Ferrari Dino potremmo capire tante cose sull’approccio della Ferrari ai prossimi modelli che saranno presentati negli anni successivi. Non ci resta che aspettare.