FCA Italy denunciata per mascherine non a norma

Il potere filtrante sarebbe inferiore a quello previsto dalla normativa
fca mascherine

Arrivano nuovi sviluppi sul caso delle mascherine prodotte da FCA Italy. Nella giornata di oggi, infatti, USB, Rete Iside Onlus e OSA hanno presentato una denuncia ai danni dell’azienda. Alla base di tale denuncia ci sono delle analisi eseguite dal laboratorio accreditato Archa che hanno confermato un potere filtrante inferiore al minimo previsto dalla normativa per le mascherine di FCA Italy.

Il test eseguito dal laboratorio ha riguardato due lotti di mascherine di FCA Italy, uno destinato alle scuole ed uno destinato ai lavoratori italiani del gruppo. Secondo i dati ottenuti, le mascherine destinate alle scuole avrebbero un potere filtrante pari a 83-85% mentre quelle per i lavoratori arriverebbero ad un massimo di 90%. Per le normative vigenti, il valore minimo garantito dovrebbe essere 98%.

Con la denuncia viene chiesto alla magistratura di verificare l’esistenza del reato di frode in pubbliche forniture e di pericolo per la salute pubblica. Da valutare anche la presenza di un possibile danno erariale e l’adozione di provvedimenti preventivi come il sequestro, per evitare ulteriori rischi per la salute dei cittadini.

La produzione di mascherine di FCA Italy continua

In attesa di un riscontro da parte della magistratura, FCA Italy non ha commentato la denuncia presentata nel corso della giornata di oggi in merito alla questione delle mascherine. Ulteriori sviluppi sulla questione potrebbero arrivare nel corso dei prossimi giorni o, al massimo, delle prossime settimane.

Nel frattempo, la produzione di mascherine di FCA Italy continuerà. L’azienda ha già confermato la volontà di continuare a produrre mascherine almeno sino al prossimo mese di settembre 2020. La produzione, avviata la scorsa estate a Mirafiori e Pratola Serra, continua.

Per lo stabilimento di Pratola Serra è già arrivata la conferma di una proroga. La realizzazione di dispositivi di protezione nello stabilimento, infatti, ha permesso di ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali, con oltre 300 addetti che sono impiegati sulle linee produttive di mascherine.

Maggiori dettagli sulla questione potrebbero arrivare nel corso delle prossime settimane. Continuate, quindi, a seguirci per tutti gli sviluppi.

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