Il 2021 sarà ricordato, si spera, come l’ultimo anno di una lunga crisi per Alfa Romeo. La conferma arriva dai dati di produzione emersi dalla recente indagine di Fim Cisl che certifica le difficoltà degli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis che devono fare i conti con modelli caratterizzate da vendite ridotte e con la sempre più complicata crisi dei chip che sta causando una continua carenza di semiconduttori in questi mesi.
Lo stabilimento Alfa Romeo di Cassino sta attraversando una fase molto difficile. Lo scorso anno, nel corso del mese di dicembre, è terminata la produzione della Giulietta che, come noto, non è stata sostituita da un nuovo modello. Giulia e Stelvio, intanto, non hanno ricevuto alcun aggiornamento ed il restyling promesso, a questo punto, potrebbe non arrivare proprio oppure arrivare fuori tempo massimo.
Per Cassino, come noto, il rilancio passerà dal debutto del Maserati Grecale che verrà presentato il prossimo mese di novembre. Lo stabilimento laziale, per il momento, non prevede nel suo futuro l’arrivo di novità a marchio Alfa Romeo. Per quanto riguarda il rilancio del marchio italiano, invece, si guarda allo stabilimento di Pomigliano d’Arco dove debutterà il prossimo anno il nuovo Alfa Romeo Tonale.
I numeri sulla produzione Alfa Romeo nel 2021
I dati forniti dall’analisi Fim-Cisl confermano la difficoltà di Alfa Romeo nel corso del 2021. Secondo le stime raccolte dal sindacato, il confronto tra i primi 9 mesi del 2021 con i primi 9 mesi del 2020 si chiude con un calo del -12.8% della produzione. Il dato è particolarmente negativo soprattutto se si considera che il lockdown della primavera dello scorso anno ha fermato Cassino per oltre 2 mesi.
Da notare, però, che la fine della produzione della Giulietta rappresenta il motivo principale del calo produttivo. Secondo i dati Fim-Cisl, a Cassino sono state prodotte 11.281 unità di Giulia e 21.173 unità di Stelvio. Rispetto ai dati del 2019 si registra una perdita del -21.5%. I target dei due modelli di segmento D di casa Alfa Romeo sono oramai lontanissimi.
Da notare che lo stabilimento di Cassino, sempre in base alle stime del sindacato, lavora al 10-15% della sua capacità produttiva. Questa fortissima contrazione delle attività ha comportato un netto taglio alla forza lavoro, passata da 4.300 unità a 3.289 unità nel corso di appena un anno e mezzo. Da notare ce giornalmente ci sono 500 esuberi in CIG che contribuiscono a rendere la situazione ancora più difficile.
Nel corso del primo semestre del 2021 sono andati persi 46 giorni lavorativi per via di chiusure collettive dello stabilimento. Nel terzo trimestre del 2021, inoltre, i fermi produttivi (senza contare le ferie) sono stati pari a 20 giorni lavorativi. Complessivamente, quindi, lo stabilimento è stato fermo per 66 giorni lavorativi con un inevitabile caduta sui livelli produttivi e occupazionali e sull’indotto.
Alfa Romeo sta attraversando, quindi, un periodo molto complicato e lo stabilimento di Cassino, da anni legati a doppio filo al marchio, ne riflette la difficile situazione. Per un rilancio sarà necessario attendere i prossimi mesi. Nel frattempo, è lecito attendersi un nuovo record negativo per il marchio italiano nel corso del 2021. Il rilancio, da tempo atteso, sarà disponibile esclusivamente nel corso del 2022. Continuate a seguirci per saperne di più.