Nel pomeriggio di domani, 15 aprile, si svolgerà l’atteso incontro tra Stellantis ed i sindacati italiani in cui verrà discusso il futuro delle attività dell’azienda e degli stabilimenti nel nostro Paese. Si tratta di un incontro richiesto a gran voce dai sindacati dopo che, a partire dalla fine del mese di gennaio, il ricorso agli ammortizzatori sociali è diventato una vera e propria costante negli stabilimenti italiani.
L’incontro tra Stellantis e sindacati toccherà varie tematiche con un focus particolare sullo stabilimento di Melfi, fino a pochi mesi fa riferimento assoluto della produzione di auto in Italia ed oggi al centro di indiscrezioni legate ad un possibile ridimensionamento delle attività produttive. Ecco il punto della situazione:
Il caso Melfi al centro dell’incontro tra Stellantis e sindacati
Il futuro dello stabilimento di Melfi rappresenterà uno degli argomenti principali dell’incontro con i sindacati. Stellantis dovrà chiarire quali sono le intenzioni per il sito lucano che è passato in poche settimane dalla promessa di una piena occupazione ad un costante ricorso alla cassa integrazione, richiesta a metà febbraio ed estesa fino ad inizio maggio.
Melfi deve fare i conti, come altri stabilimenti di Stellantis, con la crisi dei chip che ha comportato un primo rallentamento della produzione. Successivamente, il calo delle vendite, dovuto agli effetti della pandemia sul mercato delle quattro ruote, ha peggiorato la situazione ed oggi lo stabilimento teme per il suo futuro.
In queste settimane si è parlato di un possibile ridimensionamento delle attività di Stellantis nello stabilimento di Melfi che, ricordiamo, può contare su oltre 7 mila addetti e su di un indotto davvero importante con tantissime piccole aziende collegate. L’azienda dovrà chiarire quali sono le intenzioni per lo stabilimento lucano.
Gli altri temi da affrontare
Non è solo Melfi ad essere in difficoltà. Le attività di Stellantis in Italia procedono a rilento un po’ dapertutto. La notizia di ieri, ad esempio, è il nuovo ricorso alla cassa integrazione negli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco che, nonostante le promesse del piano Italia di FCA sono ancora alle prese con volumi produttivi al minimo.
C’è poi il grande problema dello stabilimento di Cassino dove Giulia e Stelvio colmano appena il 10% della capacità produttiva. Il nuovo Maserati Grecale, come noto, arriverà ad ottobre ma, secondo i sindacati, non sarà sufficiente ad eliminare gli ammortizzatori sociali. Per il futuro dello stabilimento laziale servirà un nuovo modello da affiancare alle due Alfa Romeo ed al SUV Maserati.
A Pomigliano d’Arco, invece, il rilancio si allontana. I rumors sul ritardo dell’Alfa Romeo Tonale fanno temere un netto rallentamento del programma di rilancio annunciato a suo tempo da FCA. Il nuovo SUV Alfa Romeo dovrebbe arrivare solo nel 2022 contribuendo quindi ad allungare il ricorso agli ammortizzatori sociali. Ci sono poi i tempi degli stabilimenti di produzione di motori e altri componenti, come Pratola Serra e Termoli, alle prese con costanti fermi produttivi e ammortizzatori sociali.
Ricordiamo anche le recenti dichiarazioni di Tavares, amministratore delegato di Stellantis, in merito agli elevati costi degli stabilimenti italiani. Dopo tali dichiarazioni, in vari stabilimenti sono scattati alcuni tagli ai servizi che hanno fatto discutere. Anche questo è un tema che dovrà essere affrontare durante l’incontro del 15 aprile.