Stellantis: il futuro della Sevel a rischio per la delocalizzazione in Polonia

Lo stabilimento sarà ridimensionato?
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Lo stabilimento Sevel di Atessa, sede di produzione del Fiat Ducato e punto di riferimento delle attività produttive di Stellantis in Italia, è tornato in attiva registrando però un taglio dei turni di lavoro settimanali ed il mancato rinnovo di contratto ad oltre 300 lavoratori in somministrazione. Ufficialmente, la scelta è legata alla crisi dei chip che non consente di incrementare più di tanto la produzione.

C’è però un altro problema all’orizzonte per la Sevel. Stellantis ha in programma di delocalizzare parte della produzione del Ducato in Polonia. La produzione inizierà nel febbraio del 2022 andando ad assorbire parte delle attività produttive del sito italiano che, quindi, continuerà a lavorare a ritmo ridotto rispetto a quanto registrato negli ultimi mesi, prima degli stop per la crisi dei chip.

Il gruppo, nelle ultime settimane, ha anche annunciato la volontà di anticipare la partenza della produzione del Ducato in Polonia. In un primo momento, infatti, le attività produttive nello stabilimento di Gliwice erano programmate per una partenza ad aprile. La situazione è, quindi, molto delicata ed il rischio di un ridimensionamento diventa sempre più concreto.

Nuovi progetti per la Sevel in futuro?

Al momento, Stellantis non ha confermato alcun nuovo progetto per lo stabilimento Sevel nel corso dei prossimi anni. La produzione continuerà, a ritmo ridotto dopo il taglio dei turni di lavoro, e lo stabilimento sarà il punto di riferimento della gamma di veicoli commerciali leggeri del gruppo ma la crescita prevista negli ultimi anni non si concretizzerà.

Sarà necessario attendere il nuovo piano industriale per scoprire quali saranno le mosse di Stellantis in merito alla sua divisione di veicoli commerciali e, soprattutto, in merito a i progetti previsti per lo stabilimento Sevel di Atessa. Il piano dovrebbe essere ufficializzato tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

Il punto di vista dei sindacati

Sulla questione Sevel si registrano, in queste ore, le nuove dichiarazioni del segretario Uilm di Chieti-Pescara, Nicola Manzi, rilasciate ad Adkronos. Il rappresentante dei lavoratori sottolinea: “Siamo seriamente preoccupati per il futuro produttivo e occupazionale in Abruzzo”. L’aspetto più preoccupante è rappresentato dalla delocalizzazione

Sottolinea Manzi: “quello che preoccupa di più è senza dubbio la potenziale concorrenza che arriverà dal sito polacco, che dal 2022 inizierà a realizzare il Ducato, una spina nel fianco per Sevel, che perderà il suo monopolio, visto che era l’unico stabilimento europeo per la produzione di veicoli commerciali leggeri”.

L’impatto della scelta di produrre il Ducato in Polonia è sintetizzato dai numeri illustrati dal sindacalista: “oggi sappiamo che il potenziale produttivo di Sevel è di 300mila furgoni, così come è ormai noto che inizialmente in Polonia saranno prodotti circa 50mila mezzi per poi arrivare a 100mila pezzi l’anno. Stellantis toglie a Sevel ciò che può produrre, a minor costi e migliori condizioni economiche, altrove. È la fine di un’era“.

Da tempo i rappresentanti dei lavoratori hanno lanciato l’allarme per il futuro dello stabilimento che rappresenta una parte fondamentale delle attività produttive in Abruzzo, anche considerando l’enorme indotto collegato. Staremo a vedere quali saranno le scelte di Stellantis sul futuro del suo sito produttivo.

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