Sono oramai diversi mesi che Stellantis deve fare i conti con la crisi dei chip. La carenza di semiconduttori, nel corso delle ultime settimane, sembra essere peggiorata ed ha comportato lo stop produttivo di diversi stabilimenti europei del gruppo. Durante tutto il mese di settembre abbiamo più volte trattato le questioni legate ai siti produttivi italiani (Cassino, la Sevel di Atessa, Melfi, Pomigliano d’Arco si sono fermati per carenza di semiconduttori in più occasioni). La situazione è critica anche in altri Paesi in cui Stellantis è attiva con impianti di produzione.
La Francia, ad esempio, sta affrontando una dura crisi dei chip con diversi tagli alla produzione. Gli stabilimenti francesi di Stellantis (eredità di PSA) registrando, di solito, una produzione decisamente superiore rispetto agli stabilimenti italiani (eredità di FCA) e il ricorso alla cassa integrazione prima della crisi dei chip non era così frequente. Stellantis ha deciso di affrontare la crisi legata alla fornitura di semiconduttori in Francia in modo analogo a come sta facendo in Italia, ovvero con un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.
Forti critiche per le scelte di Stellantis in Francia
I sindacati francesi hanno raggiunto, tempo fa, un accordo con Stellantis per affrontare l’emergenza. L’azienda può ridurre il numero di ore lavorative del personale negli stabilimenti colpiti dalla crisi dei chip. Grazie all’intervento dello Stato, per i lavoratori ci sarà un parziale rimborso e la possibilità di ottenere parte del salario oltre all’assicurazione di non essere licenziati ma di poter avviare un percorso formativo per il futuro.
Secondo quanto emerso in queste ore, però, i rappresentanti sindacali hanno duramente criticato le ultime scelte di Stellantis. L’azienda starebbe abusando del ricorso alla cassa integrazione e starebbe applicando gli ammortizzatori sociali ad un numero eccessivo di lavoratori, con la volontà di massimizzare i risparmi, riducendo al minimo i costi in questo periodo difficile.
In questo momento, diversi stabilimenti francesi di Stellantis devono fare i conti con le difficoltà legate all’approvvigionamento di semiconduttori. Anche nel corso del mese di ottobre, molto probabilmente, ci sarà un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.
La crisi dei chip potrebbe peggiorare?
Secondo le stime del primo semestre pubblicate da Stellantis, il gruppo si attende un leggero miglioramento della crisi dei chip nel corso dell’ultimo trimestre del 2021 che inizierà tra pochi giorni. L’azienda ha però confermato che i problemi relativi alle forniture di semiconduttori resteranno anche nel 2022.
Considerando quanto registrato nel corso del mese di settembre, sia in Italia che in altri Paesi, c’è il serio rischio che la crisi dei chip possa peggiorare nel corso dei prossimi mesi. Diversi stabilimenti di Stellantis sono in difficoltà e l’azienda non sembra ancora essere riuscita a trovare una soluzione all’emergenza in corso.
Sulla questione ci sono ancora molti punti oscuri. L’azienda non ha ancora comunicato con precisione quali sono le prospettive a medio-lungo termine in merito alla fornitura di semiconduttori. Maggiori dettagli sulla questione potrebbero arrivare nelle prossime settimane. Il tema potrebbe essere trattato in occasione dell’annuncio dei risultati finanziari del terzo trimestre del gruppo che avverrà a novembre.