Dalla scorsa estate FCA Italy ha avviato la produzione di mascherine anti COVID in Italia. La produzione avviene negli stabilimenti di Pratola Serra e Mirafiori con un totale di 11 milioni di unità al giorno. Parte di questa produzione è destinata alle scuole italiane mentre un’altra porzione è destinata agli stabilimenti dell’azienda oggi divenuta Stellantis dopo la fusione tra FCA e PSA.
Già nei mesi scorsi, le mascherine realizzate da FCA Italy hanno suscitato molti dubbi in merito alla loro reale efficacia. Diversi test, a partire da quello realizzato per conto della trasmissione televisiva Striscia la Notizia e sino ad arrivare alle analisi effettuate dall’azienda Archa, autorizzata dall’Ente Italiano di accreditamento Accredia.
Sulla questione si è registrata un’ulteriore novità. Nella serata di ieri, infatti, è arrivato un esposto alla Procura di Lanciano da parte dell’USB. I rappresentati dei lavoratori, hanno presentato un esposto legato alle mascherine consegnate allo stabilimento Sevel di Atessa. Il sito, sede di produzione di veicoli commerciali, è un importante riferimento della produzione automotive in Italia e coinvolge migliaia di addetti.
Il numero crescente di contagi registrati nell’area e i dubbi sulla qualità delle mascherine hanno fatto scattare l’esposto alla procura. USB richiede che: si verifichi, con urgenza, la conformità-qualità dei dispositivi per la protezione delle vie respiratorie e gli effetti del loro utilizzo sulla salute dei lavoratori, prodotte da FCA e consegnate ai lavoratori della Sevel di Atessa“
La produzione di mascherine continua
La divisione italiana di Stellantis continuerà a produrre mascherine. Nonostante i dubbi sulla qualità di questi dispositivi, infatti, la produzione andrà avanti. Gli ultimi aggiornamenti ufficiali sul progetto confermano che l’obiettivo è di continuare la produzione almeno sino al prossimo mese di settembre.
Successivamente, verrà effettuata una valutazione della situazione epidemiologica in modo da avere un’idea chiara sulla situazione e scegliere se continuare o meno le attivtà. Da notare che, per lo stabilimento di Pratola Serra, l’avvio della produzione di mascherine è stato fondamentale per ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Grazie a questo progetto, infatti, sono tornati in attività circa 600 addetti che giornalmente realizzato le mascherine da inviare poi alle scuole italiane e agli stabilimenti di Stellantis. Il sito irpino, che produce con volumi molto bassi motori diesel, spera di continuare a produrre mascherine per i prossimi mesi in attesa di scoprire il piano industriale di Stellantis.
Maggiori dettagli in merito alle mascherine di FCA Italy arriveranno di certo nel corso delle prossime settimane.