Ieri, poco prima delle qualifiche del GP del Portogallo, Alfa Romeo Racing aveva chiesto alla direzione gara di poter rivedere la penalità inflitta a Kimi Raikkonen in occasione del Gran Premio dell’Emilia Romagna sul circuito di Imola. La risposta data era stata che dopo le qualifiche avrebbero esaminato la possibilità di rivedere il tutto.
Raikkonen, come ricorderete, ha perso il suo nono posto a Imola una quindicina di giorni fa dopo che la FIA ha stabilito di aver infranto le regole in caso di ripartenza dalla bandiera rossa.
Nel giro prima della ripartenza, Raikkonen era andato in testacoda con la sua Alfa Romeo alla curva 3 prima di ripartire. Le regole della F1 stabiliscono che i piloti possono riprendere la loro posizione originale purché ciò venga fatto prima della prima linea di safety car.
Raikkonen non ha recuperato tali posizioni per l’incertezza sul fatto di dover seguire le procedure di safety car che vietano tale recupero, e invece ha ripreso la ripartenza in pista.
L’Alfa Romeo Racing ha ritenuto che la sanzione fosse ingiusta e, nell’ambito del Codice Sportivo Internazionale, ha chiesto il diritto al riesame del caso sulla base di nuove prove.
Alfa Romeo Racing: revisione della penalità accettata
A seguito di un’audizione con gli steward in Portogallo venerdì sera, è stato convenuto che c’erano nuovi elementi da esaminare.
Mentre la FIA ha respinto i documenti relativi al gruppo di lavoro sportivo di F1, le note della Commissione F1 e del direttore di gara, e un suggerimento che quando c’è ambiguità sul fatto che al concorrente dovrebbe essere concesso il beneficio del dubbio, ha accettato documenti che dimostrano che non c’erano stati precedenti esempi di una tale penalità in F1.
L’Alfa Romeo ha ritenuto che questo fosse rilevante perché la decisione dei commissari aveva suggerito che il regolamento fosse stato “applicato in modo coerente”. Nella sua spiegazione per andare avanti con la revisione, la FIA ha affermato che la sua interpretazione si basava su precedenti esempi di penalità in F3 e F2, ma ha ammesso che non c’erano state occasioni in cui una tale violazione delle regole si fosse verificata dopo una bandiera rossa.
La FIA ha dichiarato: “In seguito alla decisione e come parte di questa presente udienza, i Commissari Sportivi hanno scoperto che i casi specifici a cui si riferivano non seguivano una Bandiera Rossa. Sebbene questo fosse solo un elemento tra i tanti considerati dai Commissari Sportivi, questa informazione non era disponibile per il Concorrente al momento della decisione originale e faceva parte della discussione dei Commissari Sportivi ed è quindi ritenuta significativa e pertinente“.