Come è stato riportato da diversi giornali nei giorni scorsi, il futuro a breve termine del marchio Alfa Romeo contiene molta meno eccitazione di quanto inizialmente pensato. Nel rapporto sugli utili del terzo trimestre di Fiat Chrysler, la casa automobilistica ha rivelato un portafoglio di prodotti fortemente ridotto per il marchio italiano in difficoltà. Sono finiti i piani per le nuove 8C e GTV. Oltremare, la Giulietta potrebbe scomparire nel prossimo anno, secondo fonti del sindacato Automotive News.
La versione precedente del piano quinquennale dell’azienda prevedeva sette modelli e vendite di 400.000 veicoli all’anno; nei primi nove mesi del 2019, le vendite globali Alfa hanno totalizzato poco più di 67.000 esemplari, rivelano i dati di JATO Dynamics. Si tratta di un calo da inizio anno del 31%.
Il futuro di Alfa Romeo
Secondo il CEO di FCA Mike Manley, le versioni a passo lungo di Giulia e Stelvio, una volta pianificate per il mercato cinese, non riusciranno a farcela. Le versioni plug-in promesse dei due modelli non si vedono da nessuna parte. “Fondamentalmente credo nel marchio, ma dobbiamo assicurarci che qualsiasi investimento che realizziamo generi un rendimento adeguato“, ha dichiarato Manley in una call sugli utili. “Manterremo anche la posizione premium del marchio“.
Con il nuovo piano, la casa automobilistica spera di far crescere il marchio in un modo molto più strutturato. Manley afferma che la piattaforma Giorgio di Giulia e Stelvio è stata aggiornata per consentire varianti plug-in per quando l’azienda si sentirà in procinto di tuffarsi. Potrebbe anche rivelarsi un utile pezzo di architettura per il gruppo PSA, con cui FCA intende fondersi.