Nelle ultime settimane, Stellantis ha definito una serie di accordi mirati ad uscite anticipate per centinaia di lavoratori dei suoi stabilimenti italiani. Si tratta, secondo le prime indiscrezioni, del primo passo di un progetto più articolato che prevede una netta riduzione della forza lavoro del gruppo in Italia. La strategia per il contenimento dei costi voluta dall’amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares, potrebbe comportare un taglio netto al numero di dipendenti (operai e amministrativi) di Stellantis in Italia.
Al momento, Stellantis non ha ancora ufficializzato il programma di tagli ma i primi accordi con i sindacati ci confermano che potremo essere di fronte ad una fortissima riduzione del numero di lavoratori del gruppo in Italia. In particolare, Stellantis potrebbe, nel giro di 3-4 anni, ridurre del 18% il numero di dipendenti in Italia. Da notare che l’azienda prevede di restituire in anticipo il prestito da oltre 6 miliardi di euro ottenuto lo scorso anno, grazie alle garanzie statali, per fronteggiare l’emergenza.
In questo modo, il gruppo avrà meno vincoli sulla gestione dei fornitori e sul numero di lavoratori, potendo portare avanti una drastica politica di riduzione dei costi. Stellantis ha già raggiunto l’accordo per una nuova linea di credito con diverse banche internazionali. Tale linea vale oltre 12 miliardi di euro ed andrà a sostituire i finanziamenti ottenuti in Francia e Italia.
Vediamo i dettagli completi:
Stellantis ridurrà il numero di lavoratori in Italia: le stime
Il programma futuro di Stellantis è tutto da definire. In queste settimane, il gruppo ha già raggiunto accordi per la riduzione del numero di lavoratori in diversi stabilimenti. L’obiettivo è tagliare oltre 1.000 posti di lavoro con i primi accordi sindacali raggiunti per i siti di Mirafiori, Grugliasco e Termoli (dove è prevista una riduzione del numero di lavoratori nonostante l’avvio della Gigafactory). Altri accordi arriveranno nel corso dei prossimi mesi.
Le prime stime confermano la possibilità di un taglio di 12 mila posti di lavoro in Italia entro il 2024. Tale obiettivo verrà raggiunto con un programma di uscite anticipate per i lavoratori vicini alla pensione. Ai dipendenti in esubero ma lontani dalla pensione verrà proposta una buonuscita per agevolare il taglio della forza lavoro nel corso dei prossimi anni. Poco più della metà delle uscite dovrebbe riguardare gli operai. La restante parte, invece, riguarderà la divisione amministrativa nell’ottica di un programma di centralizzazione seguente la fusione tra FCA e PSA.
Complessivamente, quindi, Stellantis potrebbe ridurre del 18% il numero di dipendenti in Italia (attualmente il gruppo ha oltre 65 mila dipendenti nel nostro Paese). Da ricordare, inoltre, che il gruppo potrebbe internalizzare parte della produzione di componentistica. Questa scelta comporterà una netta riduzione delle commesse ai fornitori con un conseguente calo dei posti di lavoro nell’indotto italiano costituito da tante piccole e medie imprese le cui attività sono strettamente collegate a Stellantis.
Al momento, non ci sono notizie in merito ad un possibile programma di nuove assunzioni. E’ chiaro che l’eventuale crescita delle attività produttive (collegata al nuovo piano industriale) permetterà di dare un taglio agli ammortizzatori sociali anche grazie alla riduzione degli esuberi. Staremo a vedere se il gruppo avvierà un numero di progetti sufficienti a garantire un incremento delle attività produttive tale da richiedere nuove assunzioni. Maggiori dettagli arriveranno nel corso dei prossimi anni. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti sul futuro di Stellantis.