Alfa Romeo Montreal

denny1977

Nuovo Alfista
10 Agosto 2009
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Novara
Ho trovato un video su Youtube secondo me molto bello su questa favolosa vettura.
[youtube]cwL3c7Gq0eM[/youtube]

Ho avuto la fortuna di vederla dal vivo già alcune volte; da piccolo, e mi affascino in manierà incredibile, e di nuovo qualche mese fa, dove rimasi d nuovo senza parole davanti alla sua bellezza.

Penso che la sua storia la conosciamo tutti, ma ci tenevo comunque a mettere qui sotto ciò che ho trovato su una pagina dedicata a lei sulla wiki ( http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_Montreal ):

'Nel 1967, Centenario della Federazione Canadese, tutte le nazioni del mondo parteciparono all'Esposizione Universale di Montreal presentando le migliori realizzazioni nei vari campi della scienza e della tecnica. Come unica casa automobilistica ad essere invitata, l'Alfa Romeo si presentò con una dream car, definita testualmente "la massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili".
Nelle iniziali intenzioni dell'Alfa Romeo, si trattava di una mera operazione d'immagine. I due prototipi inviati all'Expo canadese, commissionati alla Carrozzeria Bertone su meccanica della "Giulia", sarebbero dovuti rimanere una sorta di "prova d'artista", da esporre nei vari saloni, per poi essere conservati nel museo aziendale.
In quegli anni, l'Alfa Romeo godeva di grande prestigio presso il pubblico americano e l'eleganza della vettura suscitò un vivo interesse che, contrariamente alle previsioni, non si spense nei mesi successivi. Le richieste dei concessionari canadesi e statunitensi furono tanto pressanti e reiterate da costringere l'azienda del Portello a decidere la produzione del prototipo.
Per tener fede all'idea originale della presentazione, la vettura venne dotata di un motore derivato dall'otto cilindri a V a carter secco della Alfa Romeo 33 Stradale che, nonostante la riduzione di potenza specifica da 125 a 80 CV/litro, si dimostrò surdimensionato rispetto alle caratteristiche di rigidità del telaio.

Così nel 1970 venne presentata al Salone dell'automobile di Ginevra la versione definitiva della "Montreal". Le consegne iniziarono nei primi mesi del 1972 al prezzo di L. 5.700.000 e con la possibilità di arricchirla con accessori pensati per un maggior comfort, quali gli alzacristalli elettrici (L. 100.000), la vernice metallizzata (L. 140.000) ed il condizionatore d'aria (L. 290.000). La gamma di colori disponibili variava dalle tinte normali blu medio, verde, grigio, rosso, arancio e nero, alle tinte metallizzate marrone, argento, arancio, oro e verde.
Esteticamente la vettura risultò leggermente più alta e con il cofano più ingombrante per accogliere l'otto cilindri. Il motore, pur derivando da quello da corsa Tipo 33, venne sostanzialmente modificato al fine di renderlo più "docile" e adatto all'uso stradale. La cilindrata definitiva è 2593cc, l'albero motore ha la disposizione delle manovelle a 90 gradi anziché a 180, i pistoni perdono il cielo convesso tipico della vettura sport, è diversa la fasatura ed è diversa l'iniezione meccanica, ora SPICA derivata dalle vetture a quattro cilindri esportate in America anziché Lucas. Il gruppo propulsore fu abbinato ad un raffinato cambio ZF invertito, quanto di meglio disponibile all'epoca, anche in considerazione del fatto che in Alfa non era disponibile una trasmissione in grado di gestire la poderosa coppia del V8 - e i bassi numeri non ne rendevano conveniente la messa in produzione-. La visione d'insieme della vettura dà più l'idea di una velocissima e confortevole gran turismo anziché di una derivata dalle corse strettamente sportiva. Infatti, a fronte di un motore esuberante quale il V8 di Arese, l'autotelaio si dimostrava inadeguato per una sportiva: la base della Giulia mostrava, infatti, tutti i limiti connessi allo schema "ruote anteriori indipendenti e ponte posteriore rigido". Il risultato era tutt'altro che disprezzabile, anzi, ma alla prova dei fatti la Montreal soffriva di un marcato rollio in curva - che consente, però, di apprezzare l'approssimarsi dei limiti dei tenuta del mezzo e, comunque, non inificiava l'efficacia nel seguire la traiettoria impostata -. L'impianto frenante, a dischi autoventilanti di produzione Girling, su tutte le ruote, forniva prestazion i in linea con le gt dell'epoca e, sebbene non sia un punto forte della Montreal, ancora oggi, se ben mantenuto, garantisce spazi d'arresto di tutto rispetto.
Le prestazioni, come si può immaginare, sono di prim'ordine: 200 cavalli a 6500 giri, 24kgm di coppia a 4750 giri, oltre 220 km/h di velocità massima e 28 secondi per percorrere il chilometro con partenza da fermo.
Ovviamente è un'automobile destinata ad una clientela di un certo rango ed anche il prezzo di listino lo dimostrava, così come i molti equipaggiamenti disponibili in opzione.
Nel 1972 la rivista Quattroruote organizzò, per sondare le doti di resistenza ed affidabilità della Montreal, una tirata da Reggio Calabria fino a Lubecca impiegando poco meno di venti ore. Considerando che il percorso misurava ben 2.574 km i tester riuscirono a percorrerlo, soste e rifornimenti compresi, ad una velocità media di 130 km/h circa'.


Ecco invece un video dei suoi bellissimi 'occhi'.
[youtube]5JF5mj9FnmI[/youtube]

20051123225340!AlfaMontreal.jpg


Il passato sarà anche difficle che possa tornare, ma sicuramente è impossibile dimenticarselo.
 
...Il passato sarà anche difficle che possa tornare, ma sicuramente è impossibile dimenticarselo.
Come non essere d'accordo con te, l'Alfa ha prodotto in passato dei modelli unici, irripetibili e la Montreal ne è un esempio.
Un'auto bellissima, suggestiva, rimane il mio sogno mostruosamente proibito!
 
Aggiungo questo:

Salone di Ginevra: i 40 anni della Alfa Romeo Montreal


Al Salone di Ginevra del 1970 fu presentata l’Alfa Romeo Montreal, un’affascinante coupé granturismo concepita dal Centro Stile Bertone, ai quei diretto da Marcello Gandini. La vettura derivava da un prototipo presentato nel ‘67 al Salone di Montreal, come concetto che anticipava il futuro corso stilistico della Casa del Biscione. Proprio il nome della città canadese fu utilizzato da Alfa Romeo per identificare quest’auto leggendaria che costava 5.700.000 lire, pari a 50.000 euro di oggi.
La Montreal fu concepita sul telaio dell’Alfa Giulia, composto da sospensioni anteriori a ruote indipendenti e posteriori ad assale rigido, nonché abbinato a cerchi in lega da 14 pollici. Sotto il cofano anteriore fu collocato - in posizione longitudinale - il motore 2.6 a 8 cilindri a V di 90 gradi che erogava 230 CV secondo il ciclo SAE, ovvero 200 CV secondo lo standard DIN. Il cambio, invece, era un meccanico ZF a 5 marce, abbinato in blocco al motore e in posizione invertita. Il peso della vettura fu contenuto sotto i 1300 kg.
Il motore risultava potente, elastico e sportivo, mentre il cambio aveva innesti rapidi, corti e precisi. Però, l’Alfa Montreal difettava per l’eccessivo rollio e la frenata, quest’ultima poco pronta e non molto potente. Per quanto riguarda le prestazioni, la coupé dalle linee oltreoceaniche raggiungeva i 220 km/h di velocità massima. L’esclusività della Montreal era riscontrabile anche nelle tinte per la carrozzeria, molte di esse sgargianti, come i pastelli blu, verde, grigio, rosso, arancio e nero, mentre i colori metallizzati erano marrone, argento, arancio, oro e verde. L’Alfa Romeo Montreal uscì di scena nel ‘77, dopo esser stata prodotta in 3925 esemplari.
 

Allegati

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Domanda da ingnorantissimo

..riguardo alla foto della catena di montaggio.

Ma che macchina è quella che è sull'altra linea? E' un'Alfa? non mi sembra....

In che stabilimento montavano la Montreal?


questa cosa non mi fa dormire....
 
bt":2xhddv06 ha detto:
..riguardo alla foto della catena di montaggio.

Ma che macchina è quella che è sull'altra linea? E' un'Alfa? non mi sembra....

In che stabilimento montavano la Montreal?

questa cosa non mi fa dormire....
Quella accanto alla Montreal è la Fiat Dino coupè.
Fiat_Dino_1967_concorso-it_2007_BBB_0179.jpg


Probabilmente, dato che erano state disegnate tutte e due da Bertone, il designer si occupava anche della produzione di entrambe. :)
 
bt":1bxbka3r ha detto:
Grazie mille! Quindi quello non è Arese!

Confermo: la produzione delle Montral era quasi artigianale. Le scocche venivano allestite e abbigliate completamente negli stabilimenti Bertone di Grugliasco e una volta complete venivano spedite ad Arese per il montaggio delle componenti meccaniche. Quindi la linea di montaggio era "condivisa" con altri modelli anche di altri marchi allestiti da Bertone, ma sempre a tiratura limitata. Nella fattispecie, accanto c'era prorpio la linea di montaggio della Fiat Dino.
 
moonlight.kiss":2ilzoao3 ha detto:
denny1977":2ilzoao3 ha detto:
20051123225340!AlfaMontreal.jpg


Il passato sarà anche difficle che possa tornare, ma sicuramente è impossibile dimenticarselo.

Il mio sognooooooooooo!!! :love) :love) :love)

Qual'è la sua quotazione attuale??? è molto difficile da trovare???
Non saprei proprio quanto possa valere un esemplare in buone condizioni, certò è che sarebbe veramente favoloso averne un'esemplare. :love) :love) :love)
 
macchina particolare e interessante senza dubbio (non direi bellissima ma appunto personale nello stile e attraente).

Progetto947 ne ha una (son anni che non scrive sul forum, ma ce la portò al raduno di Arese nel 2007). Su Autoscout ho visto esemplari in vendita a prezzi variabili dai 22 ai 34000 euro (ruoteclassiche mi pare che dia una stima di almeno 20000). non è economica, i ricambi poi van cercati pure all'estero..
 
yugs":3enify4b ha detto:
macchina particolare e interessante senza dubbio (non direi bellissima ma appunto personale nello stile e attraente).

Progetto947 ne ha una (son anni che non scrive sul forum, ma ce la portò al raduno di Arese nel 2007). Su Autoscout ho visto esemplari in vendita a prezzi variabili dai 22 ai 34000 euro (ruoteclassiche mi pare che dia una stima di almeno 20000). non è economica, i ricambi poi van cercati pure all'estero..

:eek:hmamma) azz!!! non pensavo così tanto... :splat)

cmq ne ho vista passare una arancione avantieri sotto casa... :love) mamma mia che spettacolo!!! non saprei dire se è di un mio compaesano, ma non credo, perchè nel caso o il tizio c'è l'ha sempre chiusa in garage o è un ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso!... :asd)
 
yugs":2vnx0h45 ha detto:
macchina particolare e interessante senza dubbio (non direi bellissima ma appunto personale nello stile e attraente).
E' una vettura di Bertone e lo si nota da ogni sua angolazione. :)
Bertone nel suo design non è forse armonioso come Pininfarina (forse più 'rotondo' nel complesso del design delle sue vetture), forse è un po' più 'grezzo' (nel senso buono del termine, è inteso), ma ha la capacità di fare linee affascinanti e che attraggano l'attenzione di colui che guarda la vettura con ogni particolare realizzato e disegnato.
Insomma, in alcuni casi nel design di Bertone (secondo me) ci si trova di fronte a realizzazioni di vetture che magari in alcuni particolari potevano essere realizzati in maniera differente e forse migliore, ma al tempo stesso proprio perchè realizzate in quel modo sono perfette ed affascinanti: a mio modo di vedere questo è il grande pregio del design Bertone (in generale, non solo per la Montreal). :)

yugs":2vnx0h45 ha detto:
Su Autoscout ho visto esemplari in vendita a prezzi variabili dai 22 ai 34000 euro (ruoteclassiche mi pare che dia una stima di almeno 20000). non è economica, i ricambi poi van cercati pure all'estero..
DIciamo che non sapevo le cifre, ma a leggerle non mi stupiscono poi nemmeno tantissimo.
Parliamo comunque di un'auto storica non dall'uso quotidiano non di grande diffusione nel suo periodo (come poteva essere ai tempi una 500) ma di una sportiva, per di più che non penso si trovi facilmente in giro (presumo che chi ce l'ha se la tenga stretta :) ).
 
Nel valutare questa vettura bisogna tenere in considerazione molti aspetti.
Anzitutto è stata l'ultima Alfa Romeo ad essere stata dotata di un v8 costruito interamente in casa (a parte il piccolo episodio della GTV V8 che impiegava lo stesso motore ma in cilindrata diversa) perché l'odierna 8C utilizza, come noto, un motore di derivazione Maserati. Peraltro il motore, oltre a rappresentare l'adattamento stradale di un motore sviluppato per le corse (il V8 2 litri della 33), era eccezionalmente evoluto per l'epoca: accensione elettronica, iniezione meccanica Spica a otto pompanti e comando desmodronico, lubrificazione a carter secco con scambiatore di calore aria/olio, etc.
Purtroppo il resto della meccanica non era altrattanto evoluto, essendo di derivazione Giulia (sospensione posteriore a ponte rigido, freni a disco sì autoventilanti e di grande superficie ma di scarsa efficacia a causa del sottodimensionamento delle pinze e del servofreno). Spiccava però il cambio ZF a 5 marce con innesti invertiti e con differenziale autobloccante.
Poi c'è la rarità del modello, perché tra il 1971 e il 1977 ne vennero costruite meno di 4.000 e moltissime sono state rottamate.
Quanto alla linea, purtroppo il modello di serie si allontanò parecchio dal prototipo presentato all'Expo di Montreal del 1967. Infatti, questo montava la meccanica della Giulia Gta 1.6, e per fare posto al ben più ingombrante V8 si dovette alzare di molto il muso, con conseguente ridimensionamento in altezza di tutto il corpo vettura, alterando le originarie proporzioni.
Secondo me è comunque un'auto splendida, con il vantaggio di essere anche comodissima per l'uso quotidiano (accessori come i vetri elettrici e l'aria condizionata erano richiesti da molissimi acquirenti). Già all'epoca venne qualificata non come una sportiva pura, bensì come una vera GT.
Avvicinandosi al suo acquisto bisogna prevedere un investimento importante: sia per l'acquisto in sé (a meno di 20.000 euro non si trova nulla di recuperabile), sia per l'eventuale restauro (i pezzi originali sono introvabili, le ricostruzioni sono carissime e spesso mal fatte, chi ha pezzi di recupero li vende - se li vende - a peso d'oro), sia per la rigorosa manutenzione, specialmente della delicata iniezione Spica, dai ricambi introvabili e con grosse difficoltà a trovare un meccanico competente che sappia come intervenire.
 
il designer è Marcello Gandini che ha disegnato diverse Maserati dell'epoca tra cui il capolavoro assoluto MIURA

vi do un dato per rifare il motore il preventivo è di 10.000 euro....trovatela ben funzionante...


7430_1197337183268_1523658528_519965_5468654_n.jpg
 
Ecco un altro dei miei sogni... purtroppo attualmente irraggiungibile
ne ho vista una pochi giorni fa Rossa, perfetta e gia che c'ero mi ci sono anche seduto all'interno.. che bella!!!!!!
:ciao) :ciao)
 
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