Alla ricerca della Montreal [arrivata a casa e foto]

cat147

Nuovo Alfista
11 Aprile 2005
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diciamo Padova?
Volevo rendervi partecipi dell'esperienza che ho vissuto sabato scorso andando a vedere e provare una Montreal del dicembre 1973.
L'annuncio l'ha scovato Enrico (un caro amico che già m'ha molto aiutato nell'impegnativo restauro della mia Alfetta GTV) con il quale sono andato a verificare se la vettura proposta a un prezzo tutto sommato buono e suscettibile di trattativa fosse davvero nelle eccellenti condizioni indicate nell'annuncio.
A prima vista la Montreal sembrava perfetta nella sua bella livrea rosso Bertone, non foss'altro che perché completa di tutti i fregi esterni e le cromature (cosa mica tanto scontata viste le foto degli annunci che girano su internet).
Purtroppo il colore non era quello di primo equipaggiamento (il proprietario m'ha subito mostrato il book fotografico del restauro del 1992 dal quale risulta che in origine era verde metallizzato con interni in panno avana) però allora il lavoro venne fatto con attenzione: oltre alla riverniciatura vennero rifatti completamente gli interni per ricostituire l'abbinamento corretto (col rosso ci stavano anche gli interni completamente neri), peccato per i sedili in pelle naturale (di ottima fattura) allora non previsti neppure come accessorio sebbene si vociferi che Bertone, per alcuni clienti particolari, avesse in effetti allestito qualche esemplare con selleria in pelle. Evidentemente in sede di restauro non si è riusci a trovare il panno originale.
La verniciatura, apparentemente perfetta fino a 2 m. di distanza, da vicino ha rivelato diverse imperfezioni: sicuramente l'ambiente di verniciatura non fu sufficientemente depolverato e ci sono, specialmente sul tetto, alcune escrescenze in leggero rilievo. Leggere incrinature (sicuro innesco di futura corrosione) in corrispondenza dell'angolo alto posteriore del giroporta e della giuntura tra parafanghi anteriori e montante parabrezza, dove peraltro è stato erroneamente lisciato l'incavo di saldatura. In compenso fondo perfetto e vano ruota di scorta con solo leggerissimi puntini di corrosione superficiale.
Vano bagagli in ottime condizioni (solo i martinetti del portellone un po' fiacchi) ancorché mancante della copertura vano batteria.
Strano il pomello cambio, diverso dall'originale, di foggia simile a quello delle Alfetta GT ma con incisa correttamente la griglia dei rapporti (la prima è in basso a sinistra). Volante in buone condizioni ma da restaurare se si pretende l'accellenza. Plancia centrale completamentre da rivedere: per rimediare a una rottura della plancetta porta interruttori, un precedente proprietario ha fatto una brutta riparazione con del lamierino nero tagliato a laser. Anche gli interruttori degli alzavetro non sono originali e manca la plafonierina di illuminazione della pulsantiera. Accendisigari non originale. Mostrina delle levette dell'impianto di areazione danneggiata e plancetta clima priva delle serigrafie. Insomma, un bel disastro ben difficile da rimediare data l'introvabilità dei pezzi.
Nel vano motore erroneo il rimontaggio delle molle di sostegno e mancanza delle guarnizioni attorno alla vasca accessori. Grigliette a nido d'ape dell'impianto di areazione danneggiate (assolutamente introvabile il ricambio). Coperchietti dei bulloni delle racchette tergi mancanti.
L'auto è dotata di aria condizionata che però non funziona (niente male se fosse da ricaricare, ma se avesse problemi al compressore sarebbe un bel guaio).
Le palpebre dei fari (con parabole perfette) funzionano correttamente, anche se forse c'è una piccola perdita all'impianto di depressione (quella di destra tende a calare un pelo dopo qualche ora a vettura ferma). Gemme delle luci posteriori intatte ma, a causa del rimontaggio non sufficientemente accorto, s'intravvede la guarnizione pizzicata e quindi orami da sostituire. Giunzioni in gomma tra le varie parti del paraurti posteriore in parte rotte. Leggerissima ammaccatura al semiparaurti destro.
Il motore s'è avviato subito e ha immediatamente girato bene con il suo inconfondibile battito irregolare.
In prova la frizione s'è rivelata sorprendentemente leggera, mentre il cambio è una favola: innesti secchi e precisi con un'escursione della leva millimetrica. Freni deludenti (me l'aspettavo, trattandosi del peggiore difetto di questa vettura): il pedale è leggero ma per frenare seriamente bisogna andare praticamente a fine corsa...forse un po' troppo anche per un impianto notoriamente deficitario.
Volante pesantissimo da fermi e immeditamente leggero appena si muovo le ruote. Forse un po' troppa zona morta a centro corsa, probabile sintomo di una scatola da revisionare.
Motore piuttosto fiacco fino ai 4.000 giri (la mia GTV su quel range spinge di più) ed è assai strano vista l'eccezzionale elasticità di quell'unità propulsiva. Sopra i 4.000 un'esplosione di potenza ... forse la Spica (revisionata di recente a caro prezzo...i proprietario m'ha esibito la fattura) non è stata tarata al meglio.
Il sogno s'è infranto di botto quando ho seguito con la mia auto il proprietario che faceva qualche tirata (volevo vedere come sta in strada e se tira dritta): in rilascio una densa nuvola di fumo azzurro dagli scarichi unita a vere esplosioni (molto più del fisiologico scoppiettio in rilascio), in dissoluzione solo dopo 5 o 6 secondi di riaccelerazione. Ciò è sintomo di una vera alluvione di olio nei cilindri non compatibile con un semplice trafilaggio dai guidavalvole, quindi ne desumo che almeno le fasce elastiche sono andate, sempre che pistoni, canne e bronzine siano in decente salute. A ciò potrebbe legarsi una carente compressione all'origine del vuoto di potenza ai bassi regimi.
Abbiamo sentito il massimo ribasso di prezzo offerto e, muniti di fotocopia del libretto di circolazione (per eventuali verifiche buroicratiche) ce ne siamo andati con l'intesa di risentirci dopo una pausa di riflessione.
Ieri ho riflettuto molto e credo che lascerò perdere perché il prezzo, unito al costo dei vari ripristini necessari, sarebbe maggiore dei prezzi (per me inavvicinabili) che ho visto richiesti per esemplari veramente perfetti di recentissimo restauro professionale.
In definitiva: delusione per un'occasione rivelatasi non tale e sollievo per aver evitato una spesa comunque imprudente di questi tempi, ma anche grande soddisfazione per aver provato una vettura splendida ancorché in condizioni appena discrete.
Ringrazio comunque il proprietario che, a differenza di molti altri, ha dimostrato correttezza nella trattativa e molta disponibilità nel farci provare la vettura ed esibirci tutta la documentazione. Parrebbe scontato forse, ma in passato, quando cercavo la GTV, non sempre ho incontrato persone così.
Alla prossima prova (forse...).
 
Avvertendo i primi sintomi della "montrealite", oggi pomeriggio mi sono spinto nelle campagne ferraresi per vederne un'altra.
L'annuncio parlava di auto del 1972 in buone condizioni generali. La targa è nera ma rettangolare, perciò è già stata reimmatricolata una volta.
Alla prima occhiata pareva un pochino più dimessa di quella della scorsa settimana ma in realtà è solo che non è mai stata riverniciata completamente: confesso una certa emozione nel vedere il bel rosso Bertone originale (tonalità che vira leggermente sull'arancio) anche se a un più accurato esame i segni dell'età, ovviamente, c'erano tutti. Niente ruggine ma qualche sbeccatina (malamente ritoccata) ai bordi della finta presa aria Naca sul cofano e screpolature sui montanti posteriori che un carrozziere deve aver tentato di lisciare con una lucidatura un po' troppo energica (in alcuni punti in corrispondenza degli spigoli vivi è uscito il fondo). Pneumatici Michelin dell'epoca ma di dimensioni errate (205/70VR14 invece di 195/70VR14), perciò da sostituire subito.
Fregi e cromature completi e in buone condizioni (peccato per le racchette tergi riverniciate in nero), qualche ripassata di silicone alle guarnizioni del parabrezza e del lunotto (senza sbavature però), specchietti sportivi anni '80 non originali e soprattutto montati in posizione troppo avanzata (per montare gli originali bisognerà riforare e tappare i fori vecchi). I parafangi anteriori devono essere stati riverniciati non di recente e senza troppa attenzione alla correttezza del colore perché si vede la differenza rispetto alle porte e al curvano. Guarnizioni complete e ancora in discrete condizioni, anche dentro al vano motore. Fanaleria perfetta anche se le parabole dei fari anteriori cominciano a manifestare i primi accenni di corrosione (argentatura sollevata lungo i bordi inferiori). Fondo in ordine (anche dentro la vasca della ruota di scorta), bagagliaio apposto ma mancante del coperchio batteria e con moquette originale grigia. Spoiler anteriore non originale (troppo piccolo).
Interno molto più buono di quello della scorsa settimana: moquette originale intatta anche se di un rosso ormai un po' stinto; sedili con fodere perfette ma con imbottitura degli schienali da rivedere; un piccolo taglio riparato abbastanza bene sul texalfa del poggiatesta destro; cruscotto integro con tutti gli strumenti funzionanti; placetta centrale prefetta (solo un interruttore da sostituire...all'Afra con € 39 passa la paura) ma peccato per l'aggiunta sul tunnel, davanti al posacenere, di due interruttori a bilanciere che non si sa cosa comandino. Volante immacolato e pomello cambio di foggia corretta. Autoradio d'epoca stereo 8 (chissà se funziona...). Sulla porta sinistra manca la luce d'ingombro. C'è l'aria condizionata ma non funziona (non c'è neppure la doppia cinghia che trascina il compressore, quindi qualsiasi prova sarebbe inutile).
La prova su strada è andata abbastanza bene: volante senza giochi anomali ma cambio troppo contrastato. Frizione da rifare perché il pedale è bassissimo e la corsa millimetrica, cosicchè lo stacco non è per nulla modulabile: probabilmente è già stata rifatta ma con materiali dimensionalmente non adeguati sebbene in qualche maniera compatibili. La Spica funziona bene e il termostato di arricchimento automatico a freddo è stato sostituito con un comando manuale collegato alla leva dell'acceleratore a mano (intervento consigliabile visto che quel termostato dava spesso noie). Il motore ha una bella coppia ai medi e sopra i 4000 giri esplode in un delirio, con allunghi a 6500 giri in totale estasi per il guidatore. Frenata stabile e dall'attacco fiacco (al solito) ma con un bel mordente dopo i primi metri.
Anche stavolta però fumo azzurro allo scarico in quantità industriale, in rilascio e addirittura in accelerazione. Insomma motore da revisionare.
Prezzo: richiesti 32.000 poi scesi a 30.000 dopo una breve trattativa. Assolutamente troppissimi nonostante le condizioni generali abbastanza buone. Purtroppo, per portarla all'ottimo, tra meccanica e carrozzeria, non bastano 10.000 e allora il gioco non vale assolutamente la candela. Per 15 l'avrei presa a occhi chiusi e sui 20 ci avrei fatto un pensierino...ma il venditore è proprio convinto di trovare chi gliene darà 30. Buon per lui: l'importante è essere convinti. Io intanto continuo a cercare senza frenesia. Comunque sia, anche stavolta, venditore corretto e molto disponibile.
Alla prossima!
 
Alla ricerca della Montreal (3 provate)

Oggi sono andato a vedere la terza Montreal, sempre scovata dal fido Enrico.
Auto del 1971 originalissima con ancora la targa quadrata di prima immatricolazione, dotata di libretto originale e omologata ASI targa oro. Conservata, mai restaurata. Motore con poco più di 100.000 km mai revisionato.
E' stata riverniciata completamente dall'attuale proprietario all'inizio degli anni '80 e il colore è inequivocabilmente il rosso Bertone originale. Lamierati perfetti, leggera incrinatura sul giroporta sinistro (il destro è ok) e piccola sbeccatura sul bordo del cofano motore. Vernice ancora abbastanza brillante e sicuramente lucidata più di una volta (la solita abrasione sugli spigoli di cui parlavo nel mio precedente report). Sotto il paraurti posteriore ci sono vistose crepe sullo strato di antirombo, sintomo di corrosione passante. Manca lo spoiler anteriore e il fondi sono sani sebbene con qualche leggero puntino di ruggine. Passaruota perfetti. Bagagliaio eccellente ma mancante della copertura vano batteria. Vasca ruota di scorta immacolata. Pneumatici conformi all'originale (Michelin X 195/70VR14) con ancora molto battistrada ma probabilmente assai induriti. Linea di scarico non ancora defunta ma poco ci manca e terminale di destra storto. Specchietto originale (solo sulla sinistra), antenna radio sul tetto. Interni quasi perfetti: i sedili sono stati risellati in conformità all'originale qualche anno addietro e sono ancora in buona forma. Moquette e sovratappeti rossi originali perfetti e ovviamente di tonalità un po' stinta. Plancia in ordine ma i termometri di acqua e olio non funzionano bene (probabilmente dipende dai sensori). Autoradio di fine anni '70: peccato che per installare gli altoparlanti non siano state utilizzate le predisposizioni di serie e siano invece stati forati i fianchetti posteriori. L'alzavetro di sinistra è guasto (presumo dipenda dal pulsante). Il volante è marchiato Alfa Romeo (sulla razza sinistra) ed Hellebore (sulla destra). Non credo sia quello di primo equipaggiamento. L'impugnatura in mogano è perfetta mentre le razze sono un po' "abrase" e mancano gli isolatori attorno ai tasti del clacson.
Guarnizioni abbastanza buone e racchette dei tergi incredibilmente dotate dei coperchi copri dado. Palpebre dei fari efficienti ma le parabole dei proiettori cominciano a manifestare difetti all'argentatura.
Vano motore appostissimo ma la vettura non monta l'aria condizionata (per me importante per poter vivere la vettura tutto l'anno).
Il motore s'è avviato abbastanza prontamente e il minimo (altino) è stato subito stabile.
In strada l'auto corre dritta e lo sterzo non ha laschi anomali. Frizione (nuova) eccellente e cambio superbo. Freno a mano da rivedere. Frenata finalmente buona (in rapporto alla vettura) con pedale adeguatamente duro e decente forza frenante.
Il motore invece non mi convince: in accelerazione strattona e ci sono evidenti buchi di erogazione oltre a scoppiettii anomali. Il propritario m'ha detto che la Spica è stata revisionata di recente (mah!) nel qual caso dovrei dire che allora è il maledetto (e introvabile) arrichitore termostatico ad aver dato forfait. Il sospetto è confermato dal fatto che il funzionamento è migliorato correndo pur non regolarizzandosi del tutto.
Nel complesso è la migliore che ho provato anche se necessita subito di un paio d'interventi (sottospaurti posteriore e impianto di iniezione) oltre a qualche cosuccia minore (alzavetro sinistro).
Il venditore (molto cortese anche se un po' prolisso) mi ha indicato un range di prezzo sul quale posso fare un'offerta che si riserva di accettare o meno. Non è esattamente il tipo di trattativa che amo affrontare ma ci farò un pensierino, anche se credo che la somma che sarei disponibile a offrire non verrà accettata.
 
wow davvero ottimi reportage.... e veramente tanta passione e competenza...
spero tu riesca a trovare la Montreal che sogni :OK)
Una cuoriosità, ma la GTV che hai di che colore è?
 
caspita che precisione nella valutazione pre-acquisto, complimentoni! :worship) :OK)

La prima vettura a qual prezzo te l'hanno proposta? e sulla terza hai poi fatto la tua offerta?

La Montreal ho notato che negli ultimi 3 anni ha preso prezzi spaventosi, fino a 5-6 anni fa c'era la valutazione di Ruoteclassiche a 15-16.000 €, e magari un esemplare buono lo portavi via sui 20-22.000. Ma 30.000 e in condizioni non soddisfacenti credo siano indice di semplice gioco al rialzo (ovvero: se trovo chi li sgancia bene, altrimenti me la tengo non ho fretta di vendere) e fai bene a starci alla larga, non aver fretta.

Ci risentiamo al prossimo report allora. :D
 
falconero79":6eo4qvbg ha detto:
wow davvero ottimi reportage.... e veramente tanta passione e competenza...
spero tu riesca a trovare la Montreal che sogni :OK)
Una cuoriosità, ma la GTV che hai di che colore è?

La mia è una GTV 2000 L del 1979 blu olandese con interni in velluto aragosta (il catalogo ufficiale Alfa dell'epoca lo definiva bordeaux ma il redattore deve essere stato daltonico).
L'ho cercata lungamente proprio così perché cosi era la GTV 2000 (non L) che aveva mio padre quando ero bambino. E stata sabbiata e completamente riverniciata (anche il vano motore) e mio malgrado ho dovuto revisionare sia il motore (ho grippato tutti i pistoni dopo 2 settimane che ce l'avevo) sia il cambio. insomma è stato un salasso, ma la soddisfazione che provo ora che il rodaggio è finito (5.700 km dalla chiusura della testa) mi ripaga di tutto. Peccato solo che non l'abbia trovata con la targa originale (la mia è bianca anche se - almeno - ancora di quelle con la sigla della provincia).
Memore di quell'esperienza ora vado molto cauto nella ricerca della Montreal perché vorrei non dovermi impegnare subito in un restauro i cui costi non sono prevedibili.
 
yugs":3q9wl5oa ha detto:
caspita che precisione nella valutazione pre-acquisto, complimentoni! :worship) :OK)

La prima vettura a qual prezzo te l'hanno proposta? e sulla terza hai poi fatto la tua offerta?

La Montreal ho notato che negli ultimi 3 anni ha preso prezzi spaventosi, fino a 5-6 anni fa c'era la valutazione di Ruoteclassiche a 15-16.000 €, e magari un esemplare buono lo portavi via sui 20-22.000. Ma 30.000 e in condizioni non soddisfacenti credo siano indice di semplice gioco al rialzo (ovvero: se trovo chi li sgancia bene, altrimenti me la tengo non ho fretta di vendere) e fai bene a starci alla larga, non aver fretta.

Ci risentiamo al prossimo report allora. :D

Sì, sulla Montreal si sono accesi nell'ultimo anno movimenti speculativi anomali. Ruoteclassiche la valuta oggi 20.000 (per vetture in perfetta efficienza omologate o omologabili ASI), 24.000 per quelle restaurate a regola d'arte e 28.000 (e oltre) per quelle conservate come nuove. Solo l'ultima che ho provato è omologata ASI targa oro e comunque non è perfettamente efficiente.
La spinta al rialzo è probabilmente determinata da molti fattori: anzitutto iniziano a uscire importanti pubblicazioni (per lo più in lingua inglese) che danno atto dell'importanza di questo (fin'ora trascurato) modello nella storia del Biscione: pochi esemplari prodotti (poco meno di 4.000) moltissimi dei quali andati demoliti negli anni '80 (allora era solo un'auto vecchia, superata e costosissima da mantenere), unica Alfa Romeo di serie a montare un V8, motore derivato direttamente dal V8 della 33 (cioé un motore da competizione). Il centenario della Casa ci ha messo del suo (un po' tutte le Alfa "classiche" si sono rivalutate: ad esempio l'Alfetta GTV è schizzata in un anno da 4.000 e 6.000 e non se ne trova più una di decente a meno di 8.000).
Poi nell'era di internet certi assurdi appetiti si autoalimentano senza che alla base ci siano ragioni oggettive valide: uno s'inventa di chiedere 30.000 e allora tutti i possessori che vedono quell'annuncio si convincono che anche il loro esemplare non possa valere di meno...poi bisogna però vedere se trovano chi glieli dà.
Nel nord Italia si scatena poi uno strano fenomeno dopo l'estate di ogni anno: a fine ottobre a Padova c'è la fiera dell'auto d'epoca (una delle più importanti d'Europa), frequentatissima anche da facoltosi stranieri, e lì, incredibilmente, gli esemplari buoni vanno via a prezzi assurdi. Pertanto a settembre parte la caccia al modello pregiato da acquistare a prezzo giusto, fare lucidare (o poco più) ed esporre in fiera per farci su un bel gruzzoletto. Ciò aumenta la domanda e chi offre se ne approfitta.
Io sono puntiglioso nelle mie valutazioni perché le auto d'epoca non te le garantisce nessuno (si comprano con la formula vista e piaciuta) e quindi è meglio cercare di evitare i passi falsi. Già in sede di contatto telefonico chiedo di poter provare la vettura e se la risposta è negativa mi risparmio direttamente il viaggio. Ti posso del resto assicurare che con una vettura complicata come la Montreal la mia presunta "competenza" è appena sufficiente a farsi una vaga idea delle condizioni dell'auto e un margine di rischio c'è ugualmente.
Il primo chiedeva 27.000 e dopo una breve trattativa era sceso a 24.000. Quando l'ho chiamato per dirgli che mi ritiravo ho avuto l'impressione che fosse disposto a scendere ancora, ma di certo non fino ai 14-15.000 che al massimo avrei potuto offrirgli in considerazione dei molti (e costosi) lavori da fare.
All'ultimo non ho ancora fatto la mia offerta: solo oggi ho avuto risposta (peraltro in tempo di record) da un aggancio in archivio Alfa circa l'originalità di colore e interni, e indicazioni sulla data di produzione e prima immatricolazione. Per la visura al PRA devo aspettare venerdì. Se tutto è in regola, nel fine settimana deciderò cosa fare.
 
Venerdì ho ricevuto la visura al PRA e ho potuto constatare che la vettura venne immatricolata nel 1971 con altra targa. Poi ha avuto 5 passaggi di proprietà prima di essere acquistata dall'attuale proprietario nel 1975 con conseguente ritargatura per cambio provincia (la targa è comunque nera quadrata e il libretto è di quelli a pagine).
Non essendoci nessun carico pregiudizievole iscritto sul veicolo, ho telefonato per fare la mia offerta dopo essermi fatto quattro conti.
L'alzavetro di sinistra potrebbe essere una cavolata e al peggio un'officina elettromeccanica della zona potrebbe revisionarmi il motore con circa € 200. Sverniciare a zero il fascione sotto il paraurti, fare le pezze a eventuali buchi di corrosione e riverniciare il tutto mi verrebbe sui € 1.000.
Il grossi guai vengono se devo revisionare l'impianto di iniezione perché in Italia quasi nessuno è veramente in grado dacché tutti i diritti di Spica sono stati rilevati da uno statunitense (ma quanto stupidi siamo noi italiani?) nella metà degli anni '80. Questo è in grado di revisionare a nuovo pompa e iniettori nel giro di 90 gg. spededogli il tutto con corriere e con costi attorno ai $ 3.000.
Insomma tutto sommato sono arrivato alla fine a offrerne 25.000 ma la richiesta è stata rifiutata affremando che l'impianto d'iniezione verrà sistemato in ogni caso a breve (sì, ma come e da chi?) e l'auto mi verrà consegnata in perfetta efficienza se pago 30.000 e non un euro di meno.
A questo punto tanto piacere, saluti e arrivederci con l'intesa che chi dovesse cambiare idea richiamerà l'altro. Io di certo no...forse tra qualche mese ma soltanto per sentire se l'impianto è stato veramente sistemato e come.
 
Veramente godibile questa tua cronaca delle vetture provate.
Per chi, come me, non è avvezzo alle trattative di auto storiche è anche istruttivo.
Cosa si chiede, cosa si guarda, cosa è accettabile.....
Mi piacerebbe vedere qualche foto.
Non ti è capitato di fare un paio di scatti?
 
In bocca al lupo, la Montreal è bellissima ma "rognosa" sotto molti aspetti, vedo che comunque hai una notevole competenza.
 
McNab":20pd43m5 ha detto:
Veramente godibile questa tua cronaca delle vetture provate.
Per chi, come me, non è avvezzo alle trattative di auto storiche è anche istruttivo.
Cosa si chiede, cosa si guarda, cosa è accettabile.....
Mi piacerebbe vedere qualche foto.
Non ti è capitato di fare un paio di scatti?

Scatti ne faccio sempre ma, per ricambiare la corretezza dei proprietari (anche se non si è trovato l'accordo), non pubblico né foto né dati che possano far risalire facilmente alle vetture. Nei siti di vendita più frequentati ce n'è qualcuna e anche alcune di quelle che ho provato.
 
BULLIT":2g372cac ha detto:
In bocca al lupo, la Montreal è bellissima ma "rognosa" sotto molti aspetti, vedo che comunque hai una notevole competenza.

Le rogne maggiori possono derivare dal motore e soprattutto dall'impianto di iniezione, mentre il resto della meccanica, essendo di derivazione Giulia, non presenta particolari difficoltà tecniche, fatta eccezione per l'impianto frenante deficitario fin dall'origine. Qui il problema deriva dal fatto che, a dispetto degli enormi (per l'epoca) dischi autoventilanti sulle quattro ruote, pompa e pinze sono sottodimensionati. Le prime sono fisse a doppio pistoncino ma sono troppo piccole e quindi la dimensione delle pastiglie applicabili è piuttosto esigua per una vettura di circa 13 quintali a vuoto in grado di raggiungere i 230 km/h. La pressione applicabile alle pinze è poi compromessa dalle dimensioni della pompa, originariamente da 20 mm poi aumentati (con modesti miglioramenti) a 22 mm a partire dal 1973-74. Gli esperti hanno trovato il rimedio montando le pinze anteriori dell'Alfa 6 e un gruppo pompante da 24 mm, però ciò va a scapito dell'originalità anche se rimane quasi tutto nascosto.
Quanto al motore, la manutenzione è complicata a causa dell'ingombro del grosso V8: si pensi che per sostituire la pompa dell'acqua (ricambio comunque introvabile ma ci sono dei kit di revisione "replica") è necessario estrarre il motore dal vano con tutto ciò che ne consegue in termini di costi di manodopera. Qualcuno s'è cimentato nella sostituzione senza estrazione, ma le complicazioni sono tali e tante da sconsigliare tale metodica d'intervento.
Grossi problemi possono venire dalla pompa d'iniezione, tanto raffinata quanto complicata.
La pompa Spica per il V8 deriva direttamente da quella dei bialbero 4 cilindri allestiti per il mercato statunitense: il gruppo di regolazione è pressoché identico e il gruppo pompanti è dato dall'unione in serie di due gruppi a 4 pistoncini.
Concettualmente la pompa è molto simile a quelle impiegate sui diesel dell'era pre-elettronica: ci sono 8 pistoncini mossi da un albero a eccentrici e biellette (il sistema è quindi desmodronico perché il ritorno dei pompanti è guidato meccanicamente e non spinto da una molla di richiamo) che comprimono la benzina fornita da due pompe elettriche (in mezzo ci stanno poi tre filtri e un regolatore di pressione) spingendola nelle cannette che collagano i cilindretti agli iniettori. La benzina entra nei cilindretti passando attraverso delle luci che vengono aperte/chiuse dal movimento alterno dei pistoncini (tipo motore a 2 tempi).
Il mantello dei pistoncini presenta un incavo elicoidale per cui, a seconda del grado di rotazione del pistoncino attorno al suo asse verticale, il passaggio di benzina risulterà maggiore o minore. La rotazione dei pistoncini è data dall'azione di un'asta a cremagliera esattamente come nelle vecchie pompe diesel.
Fin qui è tutto relativamente semplice, sennonché in un motore a ciclo Otto è necessario che la benzina venga dosata in rapporto all'apertura delle farfalle di alimentazione e al regime del motore (necessità non esistente sui diesel, dove il motore aspira tutta l'aria geometricamente possibile e l'accelerazione è data dalla quantità di gasolio iniettato) in modo da rimanere attorno al rapporto stechiometrico.
Quindi, nella Spica il movimento della cremagliera deve essere "fasato" con quello delle valvole a farfalla con un ulteriore aggiustamento dato dall'azione di un comando centrifugo (per relazionarsi ai giri del motore).
Le complicazioni sorgono in relazione al funzionamento del gruppo di regolazione che gestisce il movimento della cremagliera in base ad altri parametri rilevanti quali temperatura del motore e pressione atmosferica. Nel gruppo ci sono infatti un regolatore barometrico che riduce il movimento della cremagliera (e quindi smagrisce la miscela A/B) al diminuire della pressione atmosferica e un regolatore termostatico che aumenta l'azione della cremagliera (ingrassando la miscela) fin quando il liquido di raffreddamento non raggiunge i 70°. In pratica c'è un bulbo a liquido immerso nell'impianto di raffreddamento e, all'aumentare della temperatura, un liquido passa attraverso un capillare metallico per entrare in un attuatore assiale che in tal modo si "estende". Il puntale dell'attuatore preme così su un leveraggio interno al gruppo di regolazione che modifica la legge secondo cui la cremagliera si sposta sotto l'azione dell'acceleratore. Analogo è il funzionamento dell'attuatore barometrico che preme su un'altro leveraggio in funzione della pressione atmosferica. Come non bastasse abbiamo anche due solenoidi che eccitati o diseccitati premono su altri leveraggi: il primo (cut-off) esclude la mandata di carburante in rilascio quando il motore ruota a più di 1300-1400 g/min ed è a sua volta comandato da un contatto montato sotto la pompa; il secondo è azionato dal blocchetto di accensione in fase di avviamento e arricchisce la miscela quando il motorino di avviamento gira.
Al termine dello schema ci sono gli iniettori meccanici che, grazie a una molla opportunamente tarata (in sede di fabbricazione), si aprono quando la pressione all'interno di essi supera una certa soglia (circa 25 kg/cmq se nuovi, minimo 18 se usati).
Come si può capire dalla sommaria descrizione che precede, il sistema è raffinato perché tiene conto di tutte le variabili attualmente gestire dai moderni sistemi di iniezione elettronica, solo che è tutto meccanico (o al massimo elettromeccanico) e quindi deve essere tarato alla perfezione. Mettere in fase cinque meccanismi che agiscono in parallelo sulla cremagliera (acceleratore, attuatore termostatico, attuatore barometrico, cut-off e arrichitore d'avviamento) è affare complicato, soprattutto tenendo conto che alcuni di tali sistemi sono piuttosto cagionevoli (soprattutto l'attuatore termostatico) e basta il malfunzionamento di uno soltanto di essi per starare completamente la carburazione.
Altri due problemi tipici che si possono avere con la Spica sono: a) la contaminazione dell'olio motore con la benzina perché la pompa è lubrificata dallo stesso olio motore e il logoramento di alcune guarnizioni interne può generare dei trafilaggi (problema che comunque si risolve con poco); ossidazione dei pistoncini per prolungato inutilizzo (qui la revisione completa della pompa diventa inevitabile e il ripetersi del fenomeno può essere evitato facendo girare il motore per qualche minuto con miscela benzina/olio al 2% prima di un lungo ricovero).
Altri problemi possono derivare dall'impianto di accensione elettronica (non integrata, ovviamente) del tipo a scarica capacitativa. Per quanto semplici e robuste, le due centraline (una per bancata) non sono facili da riparare e anche il loro rimpiazzo con componenti di produzione moderna può essere fonte di grossi grattacapi.
Insomma, volendo una Montreal, sto andando in cerca di guai!
 
Quarta puntata della serie: "pareva un affare e invece era solo un bidone".
Stamattina mi sono avventurato tra le montagne bellunesi (accompagnato dal fido Enrico) a vedere la quarta Montreal, individuata un mese fà tramite un annuncio molto scarno che parlava di auto perfetta a € 23.000.
Se fosse stata perfetta, sarebbe stato un affare, e invece...
Siamo arrivati sul posto e l'auto era ricoverata in un garage, pulita e coperta con un telo rosso marchiato Alfa Romeo (di quelli che usano i concessionari alle presentazioni).
Scoperta, il moto di delusione è stato quasi immediato: vernice rossa non nel colore originale rosso Bertone, sedili in pelle nera in contrasto con il resto della tapezzeria (moquette tabacco e fianchetti porta beige). Il perché lo sappiamo dopo che il proprietario ha confessato che l'auto era in origine verde ed è stata fatta da lui riverniciare quando la comprò in Germania 25 anni fà. Comunque ha anche i sedili originali, ovviamente da risistemare. Targa nera di allora (cioè di quelle rettangolari con la sigla arancio).
Non è dotata di aria condizionata e nel complesso la strumentazione e gli accessori di bordo sono in ordine (peccato per le placche cromate delle portiere, forate per metterci gli altoparlanti della radio e la griglia dei comandi di areazione rovinata). Vano bagagli in ordine con moquette originale e senza copertura della batteria. Cappelliera crepata in prossimità della maniglia. Vano ruota con un'evidente attacco di corrosione (non ancora passante) dall'esterno. Verniciatura sotto il paraurti posteriore sbagliata (rosso anziché nerofumo, simulato con una striscia di pvc). Guarnizioni abbastanza in ordine nel vano motore ma quella della porta sinistra è rotta. Racchetta targi di sx non originale e quella dx priva di coperchietto copri dato.
L'auto è stata riverniciata (forse anche di recente) in maniera molto approssimativa: varie imperfezioni, tracce di vernicie sulle cromature, diverse sbeccatuere ed evidenti tracce di stucco in alcuni punti nascosti. In alcuni punti la vernice è esageratamente spessa. Saldatura tra parafangi e montanti parabrezza lisciata, qualche bolla di ruggine in riemersione qui e là, fanalini posteriori leggermenete crepati in corrispondenza dei fori di fissaggio, palpebra dei fanali di sx guasta, spechiettoni Vitaloni Baby Tornado anni '80 montati in posizione avanzata. Belli i cerchi originali con pneumatici (Pirelli P6) sicuramente da sostiture per l'età. Scudetto anteriore perfetto (raro trovarlo così) ma con lo stemma sbagliato (vabbé, si trova...).
Il motore s'è avviato bene e girava benissimo senza fumosità anomale allo scarico: ciò però soltanto in folle da fermo, visto che l'auto ha l'assicurazione scaduta e non abbiamo potuto provarla...quindi il resto della meccanica è un'incognita! Stranamente il numero di telaio non c'è dove dovrebbe essere (sulla paratia parafiamma) e il vano motore è stato riverniciato con un colore nero opaco diverso dall'originale (qualcosa mi puzza...).
Finito il primo giro ispettivo superficiale già m'ero pentito di aver buttato via mezza giornata per niente, ma ho comunque chiesto l'ultimo prezzo: € 21.000 compresi parecchi ricambi di recupero (strumentazione, 2 porte, un motore da rivedere, un ponte posteriore completo, etc.).
Gli ho detto che gli farò sapere, ma sicuramente telefonerò per dirgli che mi ritiro (con la scusa del colore non originale)...non sarebbe un buon affare neppure con 10.000!
Venditore piuttosto strano e non correttissimo (mi avesse detto che l'auto non si poteva provare perché non assicurata e che il colore non è quello originale, mi sarei risparmiato il viaggio).
Alla prossima. :ciao)
 
AlfaMatte":fmp8w6i5 ha detto:
Si ma cavolo, ma sta gente con che faccia ti presenta un'auto a detta loro perfetta ed invece è in sta condizioni? Mizzega immagino la scocciatura!

Purtroppo, andando alla ricerca di un'auto d'epoca, ci si può imbattere anche in personaggi equivoci (nel caso di specie l'aggettivo è quasi un complimento): tutto sommato finora sono stato anche fortunato a trovarne soltanto uno così, mentre gli altri tre erano decisamente più onesti.
Pazienza, la ricerca prosegue senza affanno. Forse ho già un contatto nel profondo sud per un esemplare fondamentalmente sano ma da restaurare di carrozzeria (preferivo evitarlo, ma mi pare che i pezzi "pronto uso", o quasi, siano fuori dalla mia portata): per andare a vederla devo però programmare una gitarella di un paio di giorni e quindi se ne parlerà in primavera.
 
Ebbene sì, finalmente ho trovato l'auto giusta al prezzo giusto e, incrociando le dita nella speranza di non aver toppato alla grande, oggi ho firmato un preliminare per l'acquisto della Montreal :X) .
L'occasione s'è presentata per uno strano inanellarsi di coincidenze (sono fatalista e quindi m'è parso un segno del destino): venerdì 30 Enrico mi segnala un annuncio per una Montreal rossa con aria condizionata :yep) apparentemente molto ben messa...prezzo dopo visione. Purtroppo l'auto è a Caserta e quindi non ero molto ben disposto a farmi un lungo viaggio con il rischio di farlo a vuoto (come è gia successo), nonostante avessi già previsto di fare una settimana di ferie a casa (prima coincidenza). Sennonché mio cognato è casertano e proprio in questi giorni era lì in visita al parentado (seconda coincidenza), per cui l'ho mandato in avanscoperta. Dopo 2 ore venivo informato telefonicamente che la vettura dal vivo si presenta splendidamente come in foto e quindi vale la pena fare un giretto al centro-sud. Detto e fatto: organizzo una gitarella di 4 giorni (2 a Roma e 2 a Caserta) con mia moglie e ieri vado a vedere e provare di persona la vettura, ovviamente dopo essermi procurato la visura al PRA e i dati d'origine. Al PRA tutto bene, mentre dall'archivio Alfa risulta che vettura in origine era arancione con interni neri...pazienza, ormai m'ero organizzato il viaggio e m'ero ingolosito.
All'esterno la vettura è messa benissimo (riverniciata in rosso Bertone 6 anni fà), con solo due piccolissime bolle sull'arco parafango posteriore sinistro e tra battitacco e montante centrale sinistro (ma è davvero roba da poco). Fondi perfettissimi. Mancano gli stemmi Bertone laterali e la scritta Alfa Romeo sullo specchio di coda è sbagliata (il proprietario ha però l'originale da darmi, un po' da sistemare). Fanaleria completamente nuova anche se la prismatura degli anabbaglianti non è corretta. Racchette tergi non originali ma almeno del colore giusto. Griglie presa aria nuove. Pneumatici recenti e di misura corretta ma con codice H invece di V (da sostituire subito). Interni immacolati con sedili originalissimi, moquette splendida, cielo perfetto e cruscotto senza crepe. Solo la piastrina serigrafata delle manopole ventilatore/condizionatore va sostituita, così come il ripiano sopra la torretta del cambio (il primo pezzo è introvabile e quindi dovrò trovare il modo di rifarlo; il secondo si trova anche se a prezzi non poplari). Volante in ordine completo di isolatori ai tasti clacson. Strumentazione perfettamente funzionante (l'amperometro però vibra stranamente quando si superano i 2.000 giri). Bagagliaio in ordine ma, come al solito, manca il riparo batteria. Cappelliera perfetta (senza crepe) e martinetti carichi.
Vano motore lucente, pulitissimo, con scatola filtro aria e serbatoio del vuoto correttamente riverniciati. Bonus per la presenza di entrambe le plafoniere(incredibilmente intatte). Sono presenti anche i passacavi dei cavi canadele mentre i galletti di chiusura della scatola filtro non sono gli originali (cari, ma si trovano). Il radiatore dell'olio e la scatola sterzo sono nuovi (la seconda ricostruita in acciaio dal pieno lavorato al tornio: splendido lavoro di meccanica che solo certi artigiani - molto ben attrezzati - del sud sanno ancora fare). Mancano le trombe bitonali pneumatiche Fiamm di primo equipaggiamento (il proprietario mi darà i relitti per vedere se mi riesce il delicato restauro). Il cilima è completo ma non funziona perché l'impianto non è stato ricaricato dopo la sostituzione del radiatore.
Il motore s'è avviato al secondo giro di chiave e il minimo è risultato subito regolare. In prova ho potuto riscontrare che cambio e frizione sono perfetti e anche lo sterzo è in ordine (durissimo sul lento ma senza alcun gioco anomalo). Il motore non ho potuto tirarlo a fondo a causa del traffico locale molto intenso, ma l'alimentazione è risultata regolare, progressiva, senza buchi di erogazione e soprattutto senza scoppiettii anomali in lilascio. Non ho notato fumosità fuori dalla norma agli scarichi (completamente nuovi). I freni sono stati l'unica delusione: nonostante la recente sostituzione del servofreno, c'è poco mordente e il pedale è piuttiosto morbido e a corsa lunga. Anche il freno a mano è poco efficiente. Appena portata a casa ci vorrà un intervento specifico per tentare di migliorare un poco la situazione. Retrotreno un po' ballerino (tutti i ponti rigidi della serie Giulia lo erano) forse anche a causa dei silent-block mai sostituiti.
Alla fine, dopo aver elencato tutte le imperfezioni e calato di brutto la mano sulla non originalità del colore (che poi originale lo è, ma non è quello col quale la vettura è uscita dalla fabbrica) ho ottenuto uno sconto molto sostanzioso sulla richiesta iniziale, sufficiente a coprire sia l'acquisto dei pezzi mancanti o errati sia l'integrale riverniciatura (quando deciderò di farla).
A breve faremo il passaggio di proprietà e la revisione (il primo a spese mie, la seconda a spese del venditore) e poi dovrò organizzarmi per andarla a prendere (ovviamente ho pattuito il saldo del prezzo alla consegna): far fare 700 km di autostrada a una vecchia signora di 39 anni sarà un bel test e speriamo vada bene.
Se vi interessa, vi farò sapere com'è andata. :ciao)
 
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