Una macchina di cui sicuramente l'Alfa non aveva bisogno, e che come Alfa c'entrava poco o niente.
Tuttavia è stata tramandata ai posteri solo come "auto brutta", e via discorrendo.
Forse che non esiste, anche oggi, altra roba brutta per davvero, ma che non viene stigmatizzata come l'Arna? Se le fanno costruttori generalisti si dice che "ah ma costa poco", se le fanno costruttori "alti" si dice che son "anticonformisti ed originali".
Dimenticando cosa sia stata l'Arna al di là di questa vettura disegnata "a trapezio" dalla Nissan, per essere una onesta e razionale Nissan da vendere nel mondo. Ovverosia il primo esempio di joint fra un costruttore europeo e uno giapponese. Oltrechè un caso di "come mi invento qualcosa da fare, raccontandomi e raccontando che ho motivazioni realiste, in uno stabilimento che voglio fare per ovvi motivi clientelari".
Perchè al di là dell'auto in se e per se, che aveva pure delle qualità (non costava un granchè, e ti davano una 3-5 porte che non marciva, con un avantreno e un motore Alfa, un impianto di climatizzazione di prim'ordine, e parecchia affidabilità), si deve vedere l'essenza vera del progetto Alfa Romeo Nissan Automobili.
Ci si è stracciati le vesti di fronte alla reclame "Arna e sei subito Alfista", senza ricordare che oggi ci viene dato forse di peggio, a prezzi ben diversi, con tentativi di stemperare l'economicità (ed anche la bruttezza della linea) che non riscuotono chissà che successo.
Fra una Mito "my Alfa" ed una Arna "che sei subito Alfista" esistono differenze e similitudini, non ultimo il fatto che l'Arna costava quanto una Uno (ma era di segmento superiore), che l'Arna aveva un motore NON della Uno, e non voleva sembrare chi non era.
Daltronde se, animati dagli stessi inconfessati motivi che furono ai tempi dell'Alfasud, gli uomini Fiat non furono entusiasti e proposero addirittura di dar in "appalto" la costruzione della Uno a Pomigliano per saturare le potenzialità dello stabilimento invece di far una joint con un giapponese.... qualche motivo "di preoccupazione" (ergo: qualche barlume di rischio che l'operazione fosse interessante ed andasse bene) c'era.
Non dimentichiamoci inoltre che all'esordio di Arna l'Alfa vantava una gamma che vedeva Arna, Alfa 33, Giulietta, Alfetta (poi Alfa 90), Alfa 6, Sprint, Spider, GTV. Non era quindi un terzo di gamma di un costruttore "semi generalista" avente produzione ordinaria, bensì una goccia dentro un mare che permetteva di scegliere (chiaramente pagando) anche vetture diverse e più specialistiche.
Che poi economicamente e commercialmente parlando se ne potesse fare a meno questo è lapalissiano.