Giulia TI Super:famiglia da corsa

stefandan

Nuovo Alfista
11 Ottobre 2004
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Padova
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Le Alfa hanno sempre avuto la fama di berline che primeggiano nelle corse.
La Giulia,apparsa nel 1962,ed erede della mitica Giulietta,non poteva essere da meno.Per accontentare i clienti sportivi un'anno dopo venne creata la corsaiola Giulia Ti Super.
La Giulia,presentata il 27 giugno 1962 all'Autodromo di Monza,raccolse fin dall'inizio unanimi consensi per l'originalità e la modernità della linea oltre che per le caratteristiche della sua meccanica.
Poco tempo dopo,il 24 aprile 1963,sempre all'Autodromo di Monza,fu presentata una versione ancora più sportiva di questa berlina:la Giulia Ti Super

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Con la carrozzeria alleggerita di 90 kg,il motore potenziato della Giulia Sprint Speciale e i quattro freni a disco diventò una temibile arma nelle competizioni riservate alle vetture turismo.
Rispetto alla Giulia TI,da cui derivava,si distingueva per i proiettori centrali sostituiti da due griglie nere metalliche,per i deflettori fissi,per i finestrini laterali posteriori in plexiglass,per i cerchi ruota Campagnolo in lega leggera con aperture squadrate anzichè circolari e per i paraurti a lama senza rostri.E naturalmente per la scritta cromata"Giulia TI Super"posta nel frontale e nella coda e il quadrifoglio verde dietro ai parafanghi anteriori e al centro del cofano baule.Da questo simbolo derivò il nome di Giulia Quadrifoglio.

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L'abitacolo fu opera della Carrozzeria Zagato,che realizzò un'interno di foggia più sportiva,con il volante a tre razze con corona in legno,clacson al centro,la leva del cambio del tipo a cloche e non più al volante,i sedili anteriori separati con fasce laterali avvolgenti e molto avanzate e selleria alleggerita.Facevano parte dell'equipaggiamento di serie anche le cinture di sicurezza a due punti d'attacco per i posti anteriori,una vera rarità per l'epoca.La strumentazione era composta da tre elementi circolari e la leva del comando del freno a mano era stata trasferita sul tunnel centrale tra i due sedili.Altra rarità era il lavacristallo a pulsante che prevedeva l'azionamento contemporaneo del tergi.

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Ma la vera novità era sotto il cofano,con l'adozione del propulsore della Giulia Super Sprint con due carburatori doppio corpo Weber,con una potenza di 112 CV DIN(92 sulla TI)a 6500 giri/min con una coppia max di 12,5 Kgm a 4000 giri/min.La distribuzione era a due alberi a camme in testa.

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Sospensioni anteriori indipendenti,posteriori ad assale rigido,trazione posteriore con cambio a 5 marce.
A dare ancora più sprint alla TI Super provvedeva anche il corpo vettura che pesava solo 910 kg,consentendo così una velocità max di 185 km/h.
Prodotta in soli 501 esemplari(178 nel 1963 e 323 l'anno successivo)la Giulia TI Super fu commercializzata esclusivamente nel colore bianco,tranne due:una rossa,che si trova in Argentina,ed una grigia appositamente ordinata da un cliente e che oggi è di proprietà della concessionaria che la commercializzò a suo tempo.
Di quella produzione sono rimasti una cinquantina di esemplari in tutto il mondo ed uno è di proprietà della Scuderia del Portello,che l'ha trasformata per il Raid Londra-Sidney.

La Giulia TI Super,omologata nella categoria Turismo,si fece onore in molte gare in pista,salita,su strada e anche nei Rally.
A prepararle erano nomi molto noti quali Bosato,Conrero,Facetti.I motori meglio elaborati arrivavano sino a 140 CV DIN.
Prestigiose e numerose le vittorie ottenute sia in pista che nei rally con piloti del calibro di De Adamich,Cavallari,Baghetti,Pinto.

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